Perché è importante l’ascolto

I bambini e le bambine hanno un’elevata capacità di resilienza e trovano il modo di gestire e superare situazioni difficili e di sofferenza. Possono trarre forza dalle loro famiglie e trovare felicità nelle amicizie. Imparando a scuola, facendo sport, e avendo a disposizione uno spazio creativo per le loro capacità e talenti, i bambini possono essere membri attivi delle loro comunità. Risulta perciò essenziale lavorare con loro e rafforzare le loro capacità affinché essi siano fautori e sostenitori dei loro diritti e della loro protezione.

Ogni bambino e bambina e ragazzo e ragazza in ingresso in Italia è un soggetto di diritto, nella sua individualità, e come tale va riconosciuto fin dalle prime fasi dell’accoglienza. Solo così si può tutelare pienamente la persona minorenne e garantire il rispetto dei suoi diritti. E per far questo è fondamentale l’ascolto, la piena partecipazione e il coinvolgimento del minore in ogni azione che lo riguardi, sempre seguendo il principio del suo superiore interesse.

Il 6 ottobre 2017 l’UNHCR e l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza hanno iniziato ufficialmente una collaborazione a sostegno dei minori stranieri non accompagnati in Italia. Gli obiettivi: sostenere l’effettiva tutela di bambini e ragazzi che si trovano in questa condizione, promuovere il pieno rispetto delle convenzioni internazionali sui diritti dei bambini, far conoscere i principi fondamentali per la protezione dei minori. Principi come il superiore interesse del minore, la non discriminazione, il diritto alla vita, alla sopravvivenza, allo sviluppo, il diritto all’ascolto.
Proprio la promozione dell’ascolto e della partecipazione dei minori è uno degli ambiti principali del nostro lavoro congiunto con l’Autorità Garante, seguendo i principi della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.

Per portare in primo piano il diritto alla partecipazione, insieme all’Autorità Garante abbiamo condotto un programma di visite ai centri di prima e seconda accoglienza per i minori stranieri, in diverse località del Nord e Sud Italia. In ciascuna tappa abbiamo realizzato dei focus group con bambini e ragazzi, ascoltando le loro esperienze e i loro bisogni e raccogliendo le loro proposte.

Inoltre, anche nella sfera della progettualità FAMI, abbiamo contribuito al miglioramento della protezione dei minori non accompagnati attraverso un la promozione di un effettivo godimento dei diritti loro riconosciuti per mezzo del sistematico rispetto del loro superiore interesse nell’ambito dell’accoglienza. Nel far questo abbiamo privilegiato ed adottato con costanza un approccio inclusivo e partecipato, prestando particolare attenzione al rispetto effettivo ed all’esercizio pratico del diritto all’ascolto attraverso specifiche metodologie ed attività.

Esprimersi e partecipare

Anche nella selezione e nella formazione dei tutori volontari promuoviamo il diritto alla partecipazione dei minori stranieri, sis nel quadro della collaborazione con l’Autorità Garante, sia nell’ambito delle attività realizzate insieme al CIR in Sicilia. Per far questo organizziamo attività partecipative, laboratori di auto-espressione che vedono protagonisti bambini e ragazzi e iniziative di vario tipo.

Nel 2018, ad esempio, abbiamo realizzato un laboratorio partecipativo di fotografia che ha coinvolto un gruppo di minori stranieri non accompagnati ospiti di centri di prima accoglienza a Roma. Il laboratorio puntava a dare ai ragazzi uno strumento per esprimere la propria voce, attraverso la fotografia. Con le immagini i protagonisti del laboratorio hanno potuto esprimere il proprio punto di vista, raccontando i luoghi, gli spazi, le persone e le situazioni a loro più vicini. A concludere il laboratorio, una mostra al Museo delle Mura di Roma.

La partecipazione e l’ascolto dei ragazzi e le ragazze ha guidato anche i nostri passi nel lavoro con le strutture governative di prima accoglienza (progettualità FAMI). Ascoltando la loro voce abbiamo creato una serie di strumenti operativi per migliorare la loro protezione in Italia.

Risultati e nuovi percorsi

Il bilancio delle attività svolte insieme all’Autorità Garante è stato analizzato nel rapporto finale “L’ascolto e la partecipazione dei minori stranieri non accompagnati in Italia“, che illustra il percorso svolto con 203 minori nel 2017 e nel 2018.
Pubblicato nell’estate 2019, il rapporto evidenzia l’importanza degli obiettivi raggiunti con le attività: favorire il diritto alla partecipazione dei ragazzi accolti in Italia, riconoscere loro uno spazio di ascolto e garantire la possibilità di esprimere la propria opinione sulle questioni che li riguardano.

Nel 2019 abbiamo lanciato un nuovo progetto, un’altra esperienza che vede protagonisti minori stranieri non accompagnati. Al centro dell’attenzione, la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, nel suo trentesimo anniversario. In un viaggio in quattro città italiane, i ragazzi e le ragazze stranieri hanno discusso dei principi della Convenzione con coetanei italiani, di fronte ai rappresentanti delle istituzioni.

Nel 2019 abbiamo realizzato una Guida Metodologica sulle attività di partecipazione per le strutture di accoglienza per minori non accompagnati. Questa guida raccoglie l’esperienza maturata nell’ambito delle attività di partecipazione del progetto FAMI e mette a disposizione degli operatori delle strutture di accoglienza nozioni basilari e strumenti operativi al fine di rendere il diritto alla partecipazione dei bambini, delle bambine e degli adolescenti semplice ed effettivo nella loro vita quotidiana all’interno dei centri di accoglienza. Per questo motivo, la Guida Metodologica alla Partecipazione dei minori ha una finalità essenzialmente pratica, di facile consultazione trattandosi di un documento sintetico, con schede funzionali e modelli di attività facilmente replicabili.