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Comunicato stampa congiunto OCHA/UNHCR/UNDP – Siria, 10 anni di emergenza: i vertici delle Nazioni Unite si appellano ai donatori per sostenere la popolazione e il paese

Alla vigilia della quinta conferenza di Bruxelles per la Siria, i responsabili delle Nazioni Unite per lo Sviluppo, gli Affari Umanitari e i Rifugiati lanciano un appello ai donatori internazionali, per rafforzare e sostenere i milioni di rifugiati e di sfollati interni siriani, le cui vite e la cui sopravvivenza, dopo un decennio di crisi, dipendono dagli aiuti umanitari.

29 Mar 2021

Una giovane rifugiata siriana trasporta teli di plastica per il rifugio della sua famiglia nella valle della Bekaa in Libano. © UNHCR/Diego Ibarra Sánchez

Alla vigilia della quinta conferenza di Bruxelles per la Siria, i responsabili delle Nazioni Unite per lo Sviluppo, gli Affari Umanitari e i Rifugiati lanciano un appello ai donatori internazionali, per rafforzare e sostenere i milioni di rifugiati e di sfollati interni siriani, le cui vite e la cui sopravvivenza, dopo un decennio di crisi, dipendono dagli aiuti umanitari.

Con l’impatto del COVID-19, giunto ad aggravare una situazione già drammatica, non c’è tregua per i civili in Siria, che si trovano ad affrontare fame e povertà crescenti, continui spostamenti e attacchi armati. I paesi confinanti ospitano la maggior parte (4 su 5) dei siriani costretti a fuggire dalle proprie case, in quella che rimane la più grande crisi di rifugiati del mondo, mentre sono al contempo impegnati ad affrontare le crescenti sfide socioeconomiche interne.

Oggi 24 milioni di persone hanno bisogno di aiuti umanitari o di altre forme di assistenza in Siria e nella regione circostante. Sono 4 milioni in più rispetto al 2020, e più che in qualsiasi altra fase storica dall’inizio del conflitto.

Finanziare e sostenere i piani di risposta umanitaria delle Nazioni Unite significa garantire cibo, acqua e servizi igienici, servizi sanitari, istruzione, vaccinazioni e alloggi per milioni di persone che vivono sull’orlo del baratro in Siria. Consentirà anche di fornire assistenza finanziaria, opportunità di lavoro o formazione e altri servizi come l’accesso all’istruzione primaria e secondaria, in collaborazione con i sistemi nazionali, a milioni di persone in Giordania, Libano, Turchia, Iraq ed Egitto.

Nel corso del 2021 oltre 10 miliardi di dollari saranno necessari per supportare i siriani e le comunità di accoglienza dei rifugiati, oggi in grande difficoltà. In particolare, sono necessari 4,2 miliardi di dollari per la risposta umanitaria in Siria e 5,8 miliardi di dollari per sostenere i rifugiati e le comunità di accoglienza nei paesi confinanti.

Il Responsabile per gli Aiuti Umanitari delle Nazioni Unite, Mark Lowcock, dichiara: “Sono stati dieci anni di disperazione, un disastro per i siriani. Ora le condizioni di vita precipitano, il declino economico e il COVID-19 provocano un acuirsi di fame, malnutrizione e malattie. Si combatte meno, ma non si intravede uno spiraglio di pace. Aumentano le persone in stato di bisogno, più che in qualsiasi momento durante la guerra, ed è urgente restituire un’istruzione ai bambini. Garantire standard essenziali di vita per le persone in Siria è non solo un atto di gentilezza e di umanità, ma anche un ingrediente essenziale per raggiungere una pace duratura. È nell’interesse di tutti.”

Come sottolinea l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati Filippo Grandi, “dopo un decennio di esilio, le difficoltà dei rifugiati sono state aggravate dall’impatto schiacciante della pandemia, dalla perdita di mezzi di sussistenza e di istruzione, dall’aggravarsi della fame e della disperazione. I risultati che abbiamo faticosamente raggiunto nel corso degli anni sono già a rischio. La comunità internazionale non può voltare le spalle ai rifugiati o ai paesi che li stanno ospitando. Dobbiamo offrire loro il nostro impegno, la nostra solidarietà e il nostro sostegno incrollabili. Se manchassimo a questo impegno, sarebbe catastrofico, per i siriani e per l’intera regione.”

Il Responsabile dell’UNDP Achim Steiner aggiunge: “Il mondo ha vissuto 12 mesi mai visti. Tuttavia, per i rifugiati provenienti dalla Siria e le loro comunità ospitanti nella regione, la pandemia di COVID-19 è andata a colpire durante una crisi già decennale che rischia di portarli al punto di rottura. Attualmente, la povertà e le disuguaglianze sono alle stelle, poiché centinaia di migliaia di persone hanno perso il lavoro e i mezzi di sussistenza. E i paesi che ospitano i rifugiati stanno lottando per riuscire a fornire servizi di base come l’assistenza sanitaria e l’acqua. Ora più che mai, il sostegno della comunità internazionale è necessario per soddisfare bisogni umanitari salvavita, e per affrontare la drammatica emergenza di sviluppo che l’intera regione si trova ad affrontare.”

Alla conferenza dell’anno scorso a Bruxelles, la comunità internazionale ha impegnato 5,5 miliardi di dollari in finanziamenti per sostenere le attività umanitarie, di resilienza e di sviluppo nel 2020.

Per maggiori informazioni:

OCHA:

  • A Ginevra, Jens Laerke, [email protected], +41 79 472 9750
  • A New York, Zoe Paxton, [email protected], +1 917 297 1542

UNHCR:

  • Ad Amman, Rula Amin, [email protected], +962 (0)790 04 58 49
  • A Ginevra, Andrej Mahecic, [email protected], +41 79 642 97 09

UNDP:

  • A New York, Theodore Murphy, [email protected], +1 718 915 2097

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