Questa è una sintesi di quanto affermato dal portavoce dell’UNHCR William Spindler – a cui il testo citato può essere attribuito – durante il briefing stampa di oggi al Palazzo delle Nazioni di Ginevra.
L’UNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati, esprime preoccupazione per l’aggravarsi della crisi umanitaria a Cabo Delgado, in Mozambico, dopo che la recente ondata di violenza da parte di gruppi armati non statali costringe migliaia di persone a fuggire verso i distretti meridionali in cerca di sicurezza.
Dall’inizio di febbraio, a seguito di violenze e attacchi contro i civili, più di 70.000 persone sono state costrette alla fuga dai distretti di Macomia, Chiure, Mecufi, Mocimboa da Praia e Muidumbe. Solo nel distretto di Chiure sono state colpite oltre 56.000 persone. Più di 33.000 hanno attraversato la provincia di Nampula.
Quasi il 90% delle persone sfollate sono donne, molte delle quali incinte, persone con disabilità e anziani. Più della metà degli sfollati sono bambini. Questo sottolinea l’urgente necessità di assistenza mirata e di misure di protezione per rispondere alle esigenze delle popolazioni vulnerabili.
A causa delle violenze, intere aree residenziali sono state distrutte e anche strutture religiose e comunitarie quali scuole e centri sanitari. La distruzione ha aggravato la già disastrosa situazione umanitaria del Mozambico, dove oltre 709.000 persone vivono ancora sfollate a causa delle violenze perpetrate da gruppi armati non statali e dell’impatto del cambiamento climatico.
Le famiglie colpite hanno cercato rifugio nei siti dedicati alle persone sfollate e nelle comunità ospitanti della provincia di Nampula, dove vivono anche circa 8.000 rifugiati e richiedenti asilo nell’insediamento per rifugiati di Maratane. L’UNHCR e altri partner stanno fornendo beni di prima necessità, tra cui coperte, materassini, zanzariere, taniche, secchi, lampade solari, set da cucina e teli di plastica, e si occuperanno anche di identificare ed effettuare le procedure di registrazione delle persone con esigenze specifiche affinché ricevano sostegno e assistenza. Ulteriori interventi sono stati pianificati e discussi con le autorità locali per l’acqua e i servizi igienici, per i servizi di protezione, per gli alloggi, per la salute e nutrizione e per la sicurezza alimentare, ma la mancanza di fondi sta ostacolando la capacità di risposta.
L’UNHCR, presente in Mozambico dagli anni ’80, ribadisce il suo impegno a continuare a lavorare a stretto contatto con le autorità locali, i partner umanitari e le comunità ospitanti per rispondere ai bisogni impellenti delle persone sfollate, fornendo protezione, riparo e assistenza salvavita alle persone colpite dal conflitto a Cabo Delgado. I fondi necessari dell’UNHCR in Mozambico ammontano a 49 milioni di dollari, attualmente finanziati solo al 17%.
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