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Necessario accesso umanitario urgente per raggiungere i civili ed i rifugiati eritrei nel Tigrè

L’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, si appella alle autorità federali in Etiopia affinché garantiscano l’accesso urgente ai rifugiati eritrei nella regione del Tigrè che hanno un disperato bisogno di assistenza e servizi umanitari.

1 Dic 2020

Due studentesse e rifugiate dall'Eritrea si trovano fuori dalla scuola secondaria di Mai Tsebri, nella provincia del Tigrè, in Etiopia, nel novembre 2019. © UNHCR/Elisabeth Arnsdorf Haslund

L’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, si appella alle autorità federali in Etiopia affinché garantiscano l’accesso urgente ai rifugiati eritrei nella regione del Tigrè che hanno un disperato bisogno di assistenza e servizi umanitari.

Le preoccupazioni crescono di ora in ora.

I campi avranno ormai esaurito le scorte di cibo, rendendo fame e malnutrizione un pericolo reale – come avverte l’UNHCR da quando il conflitto è iniziato, quasi un mese fa. L’Agenzia è anche allarmata per le notizie, non confermate, di attacchi, rapimenti e reclutamento forzato all’interno dei campi di rifugiati.

L’UNHCR ribadisce con forza il suo appello per la sicurezza e l’incolumità dei rifugiati. Le difficoltà di comunicazione e di sicurezza che ostacolano l’accesso non rendono possibile verificare le attuali condizioni nei campi.

Nessun civile deve diventare un bersaglio, e ogni misura possibile deve essere presa da tutte le parti per assicurare che siano tutti tenuti lontano dal pericolo, siano essi rifugiati, sfollati interni, comunità ospitanti o operatori umanitari.

Per quasi due decenni l’Etiopia è stata un Paese ospitale per i rifugiati eritrei, ma ora si teme siano coinvolti nel conflitto. L’UNHCR fa appello al governo dell’Etiopia affinché continui ad assumersi le proprie responsabilità nell’ospitare e proteggere i rifugiati eritrei e permetta agli operatori umanitari di accedere alle persone che ora hanno disperatamente bisogno di aiuto.

In Sudan, i rifugiati etiopi continuano ad arrivare a centinaia. Dall’inizio di novembre ne sono arrivati quasi 46.000. Più di 2.500 sono stati registrati solo da venerdì.

L’UNHCR ribadisce l’appello congiunto delle Nazioni Unite secondo il quale tutte le parti devono consentire alle persone colpite di circolare liberamente e in sicurezza in cerca di salvezza e assistenza, anche attraverso i confini internazionali e nazionali. Chiediamo il pieno rispetto del diritto di chiedere asilo.

Nel fine settimana, l’UNHCR ha lanciato con i suoi partner un piano di risposta umanitaria per assistere il crescente numero di rifugiati nel Sudan orientale. Il piano riunisce 30 partner umanitari che lavorano insieme al governo per fornire assistenza urgente e salvavita, inclusi riparo, acqua e cibo, per un costo di 147 milioni di dollari, che soddisferà le esigenze di 100.000 rifugiati per i prossimi sei mesi.

Per maggiori informazioni:

  • A Khartoum, Sophia Jessen, [email protected], +249 900 921 267
  • A Nairobi, Dana Hughes, [email protected],  +254 733 440 536
  • A Ginevra, Babar Baloch, [email protected], +41 79 513 9549
  • A New York, Kathryn Mahoney, [email protected], +1 347 443 764
  • Nel Regno Unito, Juliette Stevenson, [email protected], +447958958492

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