L’attrice e regista Cate Blanchett vince il premio Variety e rende omaggio ad Alessandra Morelli, Rappresentante UNHCR in Niger.
Giovedì la rivista Variety ha consegnato a Cate Blanchett un premio per il suo lavoro umanitario con l’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, e l’attrice e regista ha immediatamente acceso i riflettori su una donna che ha dedicato la sua carriera ad aiutare i rifugiati.
Blanchett ha ricevuto il premio Power of Women in una trasmissione intitolata ‘Lifetime Presents Variety’s Power of Women’: Frontline Heroes” che ha celebrato l’impegno di chi lotta contro la pandemia da COVID-19.
Ma Blanchett ha scelto di puntare i riflettori su Alessandra Morelli, Rappresentante dell’UNHCR in Niger, descrivendola come “un’ispirazione assoluta”.
“Da quasi 30 anni lavora instancabilmente con l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati nelle aree di emergenza e di conflitto”, ha detto Blanchett.
“Sono sicura che il costo fisico e mentale è stato enorme. E si è assicurata che i rifugiati avessero l’aiuto, la speranza e le risorse di cui hanno bisogno non solo per sopravvivere, ma anche per prosperare”, ha detto Blanchett.
L’italiana Alessandra Morelli ha trascorso la sua carriera lavorando in aree di conflitto, spesso a grande rischio personale.
Nel 2014 un’autobomba è esplosa accanto al veicolo in cui viaggiava a Mogadiscio, la capitale della Somalia. Morelli è sopravvissuta, ma altre sette persone hanno perso la vita.
La sua carriera all’UNHCR comprende incarichi nell’ex Jugoslavia, in Afghanistan, in Ruanda e in Indonesia dopo lo tsunami del 2004. Nel 2016 ha guidato le operazioni di primo intervento nell’emergenza in Grecia, dove oltre 1 milione di persone sono arrivate in fuga da carestie, guerre e violenze.
Dall’ottobre 2017 è Rappresentante in Niger, una grande operazione nel cuore del Sahel, crocevia della rotta migratoria del Mediterraneo centrale attraverso la Libia. Recentemente, l’UNHCR ha annunciato che ad aprile la violenza in alcune zone della Nigeria nordoccidentale ha costretto circa 23.000 persone a cercare sicurezza in Niger.
“Il lavoro che svolgo con l’UNHCR riguarda obiettivi piuttosto chiari. Assicuriamo che le persone che non hanno più una casa e che sono dovute fuggire dal proprio Paese ricevano cibo. Assicuriamo che ricevano acqua potabile. Assicuriamo che i malati possano accedere alle cure mediche”, ha detto Morelli.
“In sostanza diciamo: ‘Non preoccupatevi, non siete soli’ ai rifugiati che vivono il più profondo momento di solitudine delle proprie vite. Cerchiamo di farli sentire al sicuro”, ha detto. La pandemia ha reso più difficile questo compito e l’UNHCR ha risposto distribuendo sapone e diffondendo informazioni.
Blanchett ha descritto Morelli come un esempio di resilienza. Morelli, da parte sua, ha descritto con questo termine molti dei rifugiati che ha incontrato.
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