UNHCR logo
  • Dona ora
UNHCR logo
  • Ricerca
  • Italia
  • Menu

Seleziona una lingua per il nostro sito globale:

English Français Español عربي
Seleziona un paese:
  • Dona ora
  • Refworld
  • Mediterranean situation
  • Lavora con noi
  • Procurement

Condividi

Facebook Twitter Telegram
  • Chi siamo
    • Storia
    • Governance
    • Alto Commissario
    • Rappresentante UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino
    • Chi è al nostro fianco
    • Contatti
  • Cosa facciamo
    • Protezione
    • Riduzione dell’apolidia
    • Soluzioni durevoli
    • Emergenze
    • Istruzione
    • Partenariati
    • La nostra voce per i rifugiati
    • Global Compact sui Rifugiati
    • Ambiente, calamità naturali e cambiamenti climatici
    • Consultazioni con rifugiati, richiedenti asilo e apolidi
    • La nostra lotta contro molestie, sfruttamento e abusi sessuali
  • Chi aiutiamo
    • Apolidi
    • Richiedenti Asilo
    • Rifugiati
    • Rimpatriati
    • Sfollati interni
  • Notizie & storie
    • Storie
    • Notizie
    • Comunicati stampa
    • Contatti Media
  • Risorse
    • Carta di Roma
    • Insegnare il tema dei rifugiati
    • Documenti e pubblicazioni
    • Statistiche
    • Richiedi il patrocinio
  • Sostienici
Cerca su UNHCR
Chiudi la ricerca
 
  • Home

Primo Natale in esilio per i rifugiati ucraini in Polonia

Il 7 gennaio i rifugiati ucraini festeggiano il Natale ortodosso, ma il nuovo anno porta con sé sempre più incertezze.

Di Rafał Kostrzyński a Varsavia, Polonia  |  6 Gen 2023

Kateryna con il figlio di 2 anni. Lei e la sua famiglia sono fuggiti dall'Ucraina verso la Polonia nel marzo 2022. Festeggeranno il Natale ortodosso in un centro di accoglienza a Cracovia, dove condividono una stanza con circa 30 persone. © UNHCR/Anna Liminowicz

Sul davanzale della finestra sopra il letto di Kateryna c’è un piccolo albero di Natale. Un modesto sostituto di quello che lei, suo marito e i loro tre figli avrebbero avuto a casa in Ucraina.

“Guerra o non guerra, i bambini devono avere il Natale”, dice Kateryna, che, come la maggior parte degli ucraini, celebrerà il Natale ortodosso questo fine settimana, il 7 gennaio. Si è assicurata che sotto l’albero ci siano dei regali per i bambini.

Kateryna è seduta su una brandina in una grande sala che condivide con altre decine di rifugiati. Arsen, due anni, siede sulle sue ginocchia e piange per attirare la sua attenzione. Valentin, 11 anni, è sdraiato su un’altra brandina a leggere un libro e Arina, 7 anni, gioca con altri bambini nel corridoio. Suo marito, Mykhailo, è al lavoro.

“Guerra o non guerra, i bambini devono avere il Natale”.

L’edificio in cui vivono era un ufficio, ma è stato trasformato in un riparo per rifugiati dal Centro comunale di assistenza sociale di Cracovia. Il centro offre ai residenti i servizi di base: 410 letti, lenzuola, vestiti, cibo e acqua calda. È pulito e caldo, ma non c’è spazio per la pace e la privacy di cui hanno tanto bisogno le persone fuggite dalla guerra.

Quando il 24 febbraio è scoppiata la guerra, Kateryna ha deciso di aspettare. Più ancora della guerra, aveva paura di portare i suoi tre figli in un Paese che non conosceva. “A quel tempo, pensavo di essere forte e di poterlo gestire”, ha raccontato. “Ma quando ho sentito il fischio dei missili in arrivo sopra di me, ho capito quanto mi sbagliavo”.

Era l’inizio di marzo nella città ucraina di Kryvyi Rih. Kateryna stava facendo una passeggiata con i bambini quando hanno visto le esplosioni.

“Siamo fuggiti – io, mio marito e tutti e tre i nostri figli – lo stesso giorno. Abbiamo portato con noi solo una valigia”.

Per legge, gli uomini in età di leva non possono lasciare l’Ucraina, ma ci sono eccezioni per chi, come Mykhailo, è padre di tre o più figli.

Poland. First Christmas in exile for refugees from Ukraine

Valentina, 83 anni, siede sul suo letto in un centro di accoglienza a Cracovia. Il suo desiderio per il nuovo anno è di tornare in Ucraina. © UNHCR/Anna Liminowicz

Poland. First Christmas in exile for refugees from Ukraine

Kateryna tiene in braccio suo figlio Arsen, 2 anni, nel rifugio dove lei e la sua famiglia vivono con altri 400 rifugiati provenienti dall'Ucraina. Sebbene il marito abbia trovato un lavoro, non sono riusciti a trovare un appartamento in affitto. © UNHCR/Anna Liminowicz

Poland. Refugees from Ukraine at the Kapelanka hostel

Arsen guida una macchinina giocattolo nel rifugio in cui vive con i genitori e due fratelli. © UNHCR/Anna Liminowicz

Un rapporto pubblicato a dicembre dall’UNHCR e da REACH ha rilevato che la maggior parte degli 1,5 milioni di rifugiati ucraini che si sono registrati in Polonia sono arrivati più di sei mesi fa, a marzo e aprile, anche se gli arrivi continuano. La maggior parte proviene da aree fortemente colpite dalla guerra nel sud e nell’est dell’Ucraina.

Il 69% degli intervistati ha indicato il denaro come la necessità più urgente, mentre il 40% ha citato il cibo. Da quando Mykhailo ha trovato un lavoro nell’edilizia, la famiglia ha altre priorità.

“Possiamo permetterci cibo e vestiti, quindi non usiamo nemmeno gli aiuti umanitari, perché crediamo che saranno più utili ad altri”, dice Kateryna. La priorità della famiglia è ora quella di lasciare il centro di accoglienza, ma si è rivelato difficile trovare un appartamento da affittare con un solo stipendio.

A differenza della famiglia di Kateryna, Valentina, 83 anni, non potrebbe sopravvivere senza aiuti umanitari. È arrivata in Polonia il 29 marzo dopo essere fuggita da Kramatorsk, una città della regione di Donetsk, pesantemente bombardata fin dai primi giorni di guerra. È fuggita con la figlia Oksana di 48 anni e la nipote Zhanna di 12 anni. “Pochi giorni dopo la nostra partenza, un razzo è caduto sulla stazione ferroviaria di Kramatorsk, uccidendo 60 persone”, racconta Valentina. “Avevo molta paura che i miei cari potessero essere tra le vittime”.

La famiglia di Valentina era tra i circa 300.000 rifugiati in Polonia che hanno ricevuto assistenza in denaro dall’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, nella prima fase della crisi, quando molti rifugiati non avevano ancora accesso al sostegno statale. In seguito, ha potuto contare anche sul sostegno finanziario del governo polacco. A causa della sua età, Valentina non può lavorare, né occuparsi della nipotina, quindi questa responsabilità ricade su Oksana. Se non fosse per il rifugio e l’aiuto disponibile, la vita dell’intera famiglia sarebbe insopportabile.

“Sono molto grata per quello che ricevo dal governo polacco, dalle organizzazioni umanitarie e dai volontari”, dice Valentina. “Ho tutto ciò di cui ho bisogno. Sono al caldo, ho un posto dove dormire e qualcosa da mangiare. Tutti sono gentili e disponibili”.

Il primo Natale di Valentina in esilio è pieno di speranza e di ansia. Speranza, perché crede che un giorno Kramatorsk sarà di nuovo pacifica e lei tornerà a casa. E di ansia, perché è preoccupata per i suoi cari. “Prego che mio nipote, che è rimasto lì, sopravviva”, dice Valentina.

La Polonia è stata una delle principali destinazioni per i rifugiati provenienti dall’Ucraina dall’inizio della guerra e si sta preparando alla possibilità di altri arrivi quest’inverno. “La risposta delle autorità polacche a tutti i livelli e della società civile è stata notevole”, afferma Kevin Allen, Rappresentante dell’UNHCR in Polonia. “L’UNHCR, insieme ad altre organizzazioni umanitarie, sta sostenendo questo lavoro, concentrandosi sui rifugiati più vulnerabili”.

Poiché la maggior parte dei rifugiati in Polonia non pensa di tornare in Ucraina nel prossimo futuro, il nuovo anno porta con sé molta incertezza. Mentre molti sperano di trovare lavoro e migliorare le proprie condizioni di vita, altri, come Valentina, continueranno ad avere bisogno di protezione e di aiuti umanitari.

 

Dona ora

Condividi su Facebook Condividi su Twitter

 

Vedi anche

Le attività gestite da donne in Afghanistan subiscono un duro colpo a causa dell’inasprimento delle restrizioni

L’UNHCR e Platon lanciano una collaborazione per porre l’attenzione sulle voci e le aspirazioni dei rifugiati

L’UNHCR vince un premio per l’uso innovativo di soluzioni blockchain per fornire contanti alle persone costrette alla fuga in Ucraina

  • Chi siamo
  • Cosa facciamo
  • Comunicati stampa
  • Sostienici

© UNHCR 2001-2023

  • FAQ
  • Fai una donazione
  • Lavora con noi
  • Dona con Paypal
  • Procurement
  • Copyright, termini e condizioni di utilizzo
  • Privacy policy
  • Cookie policy
  • C.F. 80233930587
  • Manage Cookie Settings
  • Seguici