Milioni di persone hanno urgente bisogno di assistenza umanitaria nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo (RDC)
Milioni di persone hanno urgente bisogno di assistenza umanitaria nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo (RDC)
Una famiglia congolese costretta a fuggire a causa della violenza nella provincia del Nord Kivu, ritratta nel villaggio di Kibarizo nel settembre 2020. © UNHCR/Justin Kasereka
L'UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, esprime preoccupazione per le violenze commesse contro i civili da parte di gruppi armati nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo (RDC) che continuano a colpire vite umane e a costringere le persone a fuggire dalle loro case.
Quest'anno nel Nord Kivu e in Ituri, l'UNHCR e i suoi partner hanno registrato oltre 1.200 morti civili, 1.100 stupri, 25.000 violazioni dei diritti umani mentre più di un milione di congolesi sono stati costretti a fuggire nell'est del paese.
I ripetuti spostamenti hanno provocato un'enorme pressione sulle persone costrette a fuggire e sulle famiglie ospitanti che hanno accolto il 94% della popolazione sfollata della RDC, dando prova di straordinaria generosità nei confronti dei loro connazionali, ma che ora sono esauste e hanno bisogno di sostegno se devono continuare ad essere i primi soccorritori.
Le condizioni di vita difficili e la mancanza di cibo spesso spingono gli sfollati a rientrare prematuramente nei loro luoghi d'origine, esponendoli ulteriormente ad abusi e violenze: il 65% delle gravi violazioni dei diritti umani registrate dall'UNHCR e dai partner riguardano proprio questa parte di popolazione.
Gli attacchi attribuiti alle Allied Democratic Forces (ADF) sono diventati più brutali dalla fine del 2020, e la frequenza delle uccisioni di civili non è diminuita nonostante lo stato d'assedio dichiarato all'inizio di maggio 2021 per contrastare le attività di questi gruppi armati. Il 3 settembre, uomini armati identificati come membri delle ADF hanno fatto irruzione in un villaggio nel territorio di Irumu, uccidendo 15 civili, dando fuoco a 10 case e rapendo due donne.
Il 6 settembre, un gruppo armato avrebbe violentato 10 donne sfollate nel territorio di Djugu, nella provincia di Ituri. L'UNHCR e i partner hanno portato le donne all'ospedale più vicino, dove hanno ricevuto sostegno psicosociale e medico.
In seguito allo stato d'assedio, le province del Nord Kivu e dell'Ituri sono ora guidate da governi militari, sotto i quali l'esercito nazionale ha intensificato le sue operazioni e i tribunali militari hanno sostituito i tribunali civili. Alcuni gruppi armati, vedendo il loro spazio d’azione ridursi, si sono arresi, altri hanno contrastato le operazioni militari con rappresaglie contro villaggi e persone che percepiscono come sostenitori del governo. Nonostante gli sforzi del governo per ridurre gli abusi dei gruppi armati, i nostri team continuano a raccogliere orribili testimonianze di violenza sessuale, estorsione e saccheggio.
L'UNHCR ribadisce la sua richiesta di misure urgenti per proteggere i civili. Sosteniamo le autorità locali e i gruppi della società civile che rispondono ripetutamente alle ricorrenti migrazioni forzate e continuano a fornire aiuti salvavita, sostegno psicosociale e di altro tipo alle persone in difficoltà.
I finanziamenti per questa crisi umanitaria rimangono ad un livello criticamente basso, con il risultato che l'UNHCR è in grado di rispondere solo a una piccola frazione della popolazione che ha urgente bisogno.
L'UNHCR fa appello alla comunità internazionale per un maggiore sostegno. A meno di quattro mesi dalla fine dell'anno, abbiamo ricevuto solo il 51% dei 205 milioni di dollari richiesti nel 2021 per l'operazione nella RDC.
Per maggiori informazioni:
- A Kinshasa, RDC, Fabien Faivre, [email protected], +243 825 443 419
- A Goma, RDC, Sanne Biesmans, [email protected], + 243 829 968 603
- A Pretoria, Pumla Rulashe, [email protected], +27 82 377 5665
- A Ginevra, Boris Cheshirkov, [email protected], +41 79 433 7682
- A Londra, Matthew Mpoke Bigg, [email protected], +44 7564 272 454