Dalla parte dei rifugiati con Romaeuropa Festival

Dalla parte dei rifugiati con Romaeuropa Festival

© UNHCR/Andrew McConnell

Dalla parte dei rifugiati con Romaeuropa Festival

© UNHCR/Andrew McConnell

Promuovere l’importanza del dialogo e dell’accoglienza ma anche invitare tutti a sostenere chiunque si trovi costretto a fuggire da guerre, violenze e persecuzioni, tanto in Ucraina quanto in Siria, in Afghanistan e in qualsiasi altro Paese del mondo. Nasce con questo intento la collaborazione tra Fondazione Romaeuropa e UNHCR, che prevede tra le altre iniziative: donazioni a sostegno della risposta umanitaria in Ucraina e nei Paesi limitrofi, biglietti di ingresso gratuiti per i rifugiati per assistere agli spettacoli del Romaeuropa Festival ed eventi per dare visibilità ai progetti che vedono i rifugiati stessi protagonisti di iniziative di integrazione sociale in Italia.

L’arte da sempre esplora il tema dell’esilio, il suo impatto sull’animo delle persone che ne subiscono le conseguenze ma anche su chi sceglie di aiutare chi è costretto a lasciare il proprio Paese. Ha il potere di creare un dialogo universale, di veicolare le emozioni legate all’esperienza della fuga forzata e di stimolare empatia e solidarietà verso chi ha perso tutto. Da sempre in dialogo con le urgenze del nostro presente, attraverso la voce delle artiste e degli artisti, il Romaeuropa Festival trova in UNHCR il partner ideale per rendere i suoi contenuti strumento di riflessione e di dibattito, in un dialogo tra creazione contemporanea e mondo con il desiderio di insistere sui temi della solidarietà e dell’inclusione. Il Festival, attivo in prima linea nel sostegno delle attività di UNHCR, intende, inoltre, invitare la propria comunità a contribuire attraverso canali dedicati di raccolta fondi e campagne di divulgazione.

Dal 24 febbraio 2022 l’Ucraina sta vivendo l’orrore della guerra. Oltre 5,6 milioni di persone hanno lasciato il Paese, mentre 7,7 milioni sono gli sfollati all’interno dei confini nazionali. Per dimensioni e rapidità siamo dinanzi a una crisi di rifugiati che in Europa non si vedeva dalla Seconda Guerra mondiale. Molti civili hanno perso la vita. Case, scuole, ospedali e altre infrastrutture civili sono state distrutte. Centinaia di famiglie si dividono ogni giorno alle frontiere.

Quello in corso in Ucraina è un conflitto drammatico, che genera ogni giorno una sofferenza enorme ma che sta anche ispirando atti di grande coraggio, generosità e compassione, come ad esempio l’abbattimento di resistenze consolidate, culminato nella generosa accoglienza di milioni di rifugiati da parte dei Paesi vicini. Un livello di solidarietà che deve essere d’esempio per tutte le crisi di rifugiati. In molte altre regioni del mondo la sofferenza inflitta a milioni di persone innocenti non è meno reale nè meno crudele. Tutti i rifugiati del mondo meritano il nostro calore e la nostra vicinanza.