La situazione dei minori rifugiati

Che siano rifugiati, sfollati, richiedenti asilo o apolidi fa poca differenza. Bambini e ragazzi sono più esposti al rischio di abusi, violenze, sfruttamento, tratta o reclutamento militare forzato. In molti casi hanno visto o subito atti di violenza. Spesso sono stati separati dalle loro famiglie.

Ma nonostante tutto hanno una grande capacità di recupero, resilienza, determinazione. Sono sostegno e speranza per le loro famiglie e comunità. E noi ascoltiamo la loro voce: da tempo infatti promuoviamo la partecipazione dei minori quando si progettano e attuano le misure di protezione e di assistenza dedicate a loro.

Gli interventi dell’UNHCR per i bambini

Il nostro impegno per tutti i minori sotto il mandato UNHCR si attiva su diversi livelli, dagli interventi di aiuto immediato ai percorsi per proteggere diritti e benessere dei bambini.

Promuoviamo l’accesso non discriminatorio ai sistemi nazionali di protezione dell’infanzia e ci impegniamo a rafforzarli, in uno spirito di partenariato.

Per garantire protezione e supporto specifici collaboriamo con i minori, le loro comunità di appartenenza, le autorità nazionali, le organizzazioni locali e internazionali, fra cui l’UNICEF.

Lavoriamo affinché in tutte le decisioni che riguardano il bambino o il ragazzo sia valutato e preso in esame il suo superiore interesse.

Garantiamo che i minori non accompagnati o separati – se nel loro superiore interesse – accedano a servizi per il ricongiungimento familiare, fra cui le attività per rintracciare le loro famiglie.

Ultimo, ma non per importanza, l’impegno per l’accesso all’istruzione. Se nel mondo i bambini che frequentano la scuola primaria sono il 91%, tra i bambini rifugiati questo dato scende al 63%. Lavoriamo affinché questo diritto sia garantito a tutti i rifugiati, perché è un requisito fondamentale per trovare soluzioni durevoli.