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Le attività del progetto

Le attività del progetto

Nel 2023, I VOC hanno supportato più di 1500 rifugiati e richiedenti asilo con orientamento a servizi di salute, lavoro, accesso alla casa, supporto legale, corsi di italiano, inserimento scolastico, servizi postali e bancari. I VOC hanno accompagnato e facilitato l’accesso ai servizi per più di 500 rifugiati e richiedenti asilo.

Inoltre, i Volontari facilitano l’organizzazione di sessioni informative su temi concordati congiuntamente con le comunità durante consultazioni, focus group discussion o incontri informali, quali accesso al sistema sanitario, accesso al mercato del lavoro, Protezione Internazionale, Speciale e Temporanea, documentazione, sistema scolastico e altri servizi e progetti attivi sui . Nel 2023 sono state organizzate più di 60 sessioni informative, con la partecipazione di 1200.

Nel loro ruolo di antenne di protezione, nel 2022 i VOC hanno giocato un ruolo significativo nella realizzazione di un profiling della comunità ucraina. Questo processo è stato condotto tra novembre e dicembre 2022 e ha coinvolto più di 1500 persone al fine di ottenere una migliore comprensione dei bisogni, del profilo e delle prospettive sul territorio, nonché delle vulnerabilità di una popolazione appena arrivata in Italia. Nel corso del 2023, le discussioni tematiche nell’ambito del progetto hanno invece contribuito alla stesura di tre report tematici su accesso alla salute, accesso al mercato del lavoro e supporto psico-sociale, riguardanti diverse comunità.

Il programma si propone il coinvolgimento sempre più attivo di tutta la società, nel mobilitare rifugiati, richiedenti asilo e apolidi, riconoscendo le loro capacità come agenti chiave e rappresentanti delle loro comunità o gruppi. L’inclusione e l’empowerment delle comunità sono incoraggiate anche attraverso il contatto con altri attori nella società ospitante, coinvolti in formazioni, consultazioni e facilitazioni di sessioni informative. Questo approccio favorisce la collaborazione tra le istituzioni nazionali e locali, le organizzazioni umanitarie, la società civile e il settore privato e le stesse comunità, per creare un ambiente favorevole a integrazione e protezione.