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AFGHANISTAN, UNHCR: si intensificano le necessità con il ritorno di 1,4 milioni di persone

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AFGHANISTAN, UNHCR: si intensificano le necessità con il ritorno di 1,4 milioni di persone

Questo è un riassunto di quanto affermato dal rappresentante dell'UNHCR in Afghanistan Arafat Jamal – a cui è attribuibile il testo citato – durante la conferenza stampa odierna al Palais des Nations di Ginevra.
4 Luglio 2025
Afghanistan. Gli arrivi di afghani dall'Iran aumentano dopo gli attacchi missilistici

L'UNHCR, l'Agenzia ONU per i rifugiati, sta cercando con urgenza finanziamenti per proteggere oltre 1,4 milioni di persone che sono tornate o sono state costrette a tornare in Afghanistan dall'inizio dell'anno, di cui oltre 1 milione dall'Iran.

I ritorni giornalieri dall'Iran sono aumentati in modo significativo dopo il 13 giugno, con il numero più alto registrato il 1° luglio, quando sono tornate oltre 43.000 persone. Si tratta di un aumento significativo rispetto alla media di 5.000 arrivi al giorno registrata da gennaio a giugno. Dal Pakistan abbiamo assistito a un rapido aumento dei numeri ad aprile, con quasi 150.000 persone che sono tornate in quel mese.

I nostri team sono ai confini, dove ogni giorno accolgono e assistono flussi di persone esauste, affamate e spaventate. Il personale e le strutture sono completamente sommersi. L'UNHCR ha inviato personale aggiuntivo e stiamo fornendo beni di prima necessità, pasti caldi e assistenza finanziaria di emergenza per aiutare a soddisfare i bisogni immediati. Tuttavia, a causa dei limiti di finanziamento e data la portata e il ritmo dei rimpatri, non saremo in grado di sostenere il nostro sostegno per più di poche settimane.

Questi ritorni fanno parte di una complessa crisi di protezione. L'UNHCR è preoccupato che i avvengano in condizioni estremamente difficili e che molti non siano volontari. Molte persone che sono tornate hanno detto di essersi sentite costrette ad andarsene, vedendo i loro connazionali afghani espulsi. Le persone arrivate in Afghanistan negli ultimi mesi hanno raccontato storie preoccupanti di crescenti restrizioni, vessazioni e discriminazioni.

Ciò fa parte di una tendenza regionale più ampia e preoccupante. I paesi che ospitano i rifugiati hanno emesso ordini di rimpatrio con scadenze entro le quali gli afghani devono partire, pena l'espulsione. Da quando sono stati fatti questi annunci, la situazione degli afghani nei paesi confinanti è peggiorata rapidamente.

Chi torna in Afghanistan deve affrontare sfide immense, dall'accesso ai documenti, all'alloggio, all'assistenza sanitaria e all'istruzione, alla ricostruzione delle loro vite in un paese che non conoscono. La situazione è particolarmente preoccupante poiché i ritorni sono altamente concentrati in poche aree. Segnano l'inizio di un difficile percorso in un paese che deve affrontare crisi multiple e sovrapposte e che fatica a riprendersi dopo quattro decenni di instabilità. Per le donne e le ragazze, in particolare, la vita in Afghanistan comporta restrizioni estreme.

L'UNHCR esorta i paesi della regione a garantire che i ritorni in Afghanistan siano volontari, sicuri e dignitosi. Costringere o esercitare pressioni sugli afghani affinché tornino nel loro paese rischia di causare ulteriore instabilità nella regione e un ulteriore spostamento verso l'Europa.

L'UNHCR invita la comunità internazionale ad aumentare urgentemente e in modo sostanziale i finanziamenti, sia per soddisfare le esigenze critiche al confine all'arrivo, sia per fornire assistenza a lungo termine per aiutare chi torna a stabilirsi in Afghanistan. La risposta dell'UNHCR in Afghanistan quest'anno ha finanziato solo il 28% dei 216 milioni di dollari necessari.

La comunità globale non deve voltare le spalle al popolo afghano in questo momento cruciale, ma deve stare al suo fianco per ridargli speranza e dargli una possibilità di ripresa, stabilità e prosperità.