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UNHCR: Il vertice globale sui rifugiati si conclude con nuovi importanti impegni di solidarietà

Comunicati stampa

UNHCR: Il vertice globale sui rifugiati si conclude con nuovi importanti impegni di solidarietà

18 Dicembre 2025
Filippo Grandi e i partecipanti alla sessione conclusiva del Global Refugee Forum Progress Review 2025.

L'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati Filippo Grandi e i partecipanti alla sessione conclusiva del Global Refugee Forum Progress Review 2025. 

Sono oltre 30 i nuovi impegni assunti in occasione del secondo evento di revisione dei progressi del Global Refugee Forum, che si è concluso ieri dopo tre giorni di collaborazione che hanno ribadito la solidarietà internazionale e l'impegno a migliorare la vita dei rifugiati e delle comunità che li ospitano.

I nuovi pledge sono stati annunciati in settori quali l'accesso dei rifugiati all'occupazione e all'istruzione e soluzioni durature come il sostegno al ritorno volontario nei paesi di origine e percorsi sicuri verso paesi terzi. Ciò ha portato il totale dei pledge e degli impegni dal primo Global Refugee Forum del 2019 a quasi 3.500 in 47 aree tematiche e regionali, coinvolgendo oltre 1.300 attori, compresi gli Stati.

"Questo è il forum sui rifugiati più importante al mondo. Qui ho sentito forte e chiaro l'impegno a favore della protezione internazionale dei rifugiati e del diritto di chiedere asilo. Questi principi rimangono gli stessi, anche se gli strumenti per gestirli sono in evoluzione“, ha affermato l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati Filippo Grandi. ”È stato un anno molto difficile dal punto di vista finanziario e abbiamo subito un duro colpo, ma non saremo indeboliti in termini di difesa dell'assistenza, della giustizia e dei diritti".

Gli Stati hanno continuato a dimostrare una leadership e un impegno fondamentali nei confronti dei rifugiati. Con un primo significativo pledge, la Siria si impegna a sostenere il ritorno sostenibile dei rifugiati e a promuovere condizioni migliori per i ritorni volontari dopo oltre un decennio di crisi, integrato dagli impegni dei paesi ospitanti come il Libano.

Diversi attori italiani hanno partecipato all’evento, contribuendo al dibattito e condividendo iniziative concrete. Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha illustrato le misure per promuovere canali sicuri per lavoro e studio, confermando il ruolo di primo piano dell’Italia nello sviluppo di vie di accesso legali per le persone rifugiate. Assolavoro ha evidenziato il contributo strategico del settore privato all’inclusione lavorativa, mentre il Comune di Milano ha mostrato come le autorità locali possano tradurre gli impegni del Global Compact sui Rifugiati in azioni concrete di accoglienza, protezione e integrazione. Questi contributi, insieme a quelli delle diverse istituzioni centrali e locali e della rete d’eccellenza italiana che comprende il mondo accademico e quello dello sport, le organizzazioni religiose e il settore privato, confermano il valore del modello Sistema Paese nell’attuazione del Global Compact sui Rifugiati, favoriscono un approccio di responsabilità condivisa con i paesi ospitanti in aree strategiche e promuovono iniziative di accoglienza, protezione e integrazione capaci di ispirare soluzioni replicabili a livello internazionale.

La Svezia si è impegnata a promuovere la protezione e le soluzioni, aiutando i rifugiati ad accedere alla sicurezza e ai servizi dove si trovano e riducendo la necessità di viaggi pericolosi. La Germania ha ribadito il suo sostegno alle politiche umanitarie, di sviluppo e di costruzione della pace, sostenendo al contempo i principali piani nazionali di inclusione in Etiopia, Kenya e Mauritania, oltre a promettere assistenza al Sudan e alla Siria.

Il settore privato ha intensificato le iniziative con prodotti all'avanguardia come lo Swiss Cardano Foundation Impact Exchange-Traded Product, che utilizza la tecnologia blockchain per convogliare i proventi degli investimenti regolamentati verso programmi a favore dei rifugiati. Il Comitato delle donne di USA for UNHCR, partner nazionale per la raccolta fondi, ha stanziato 15 milioni di dollari a sostegno delle borse di studio per l'istruzione terziaria dei rifugiati. La Fondazione Grundfos ha promesso 3 milioni di dollari per espandere il meccanismo di finanziamento innovativo Project Flow, promuovendo sistemi idrici alimentati ad energia solare nei campi rifugiati. I partner filantropici hanno promosso soluzioni, tra cui la continua attività di advocacy e il sostegno finanziario da parte delle Mohammed Bin Rashid Al Maktoum Global Initiatives e l'impegno di 10 milioni di dollari da parte della Qatar Charity a favore del Global Islamic Fund for Refugees. Anche le aziende hanno aumentato il loro impegno: il gruppo ANTA ha rinnovato la sua partnership triennale “Moving for Change” con l'UNHCR per ampliare il sostegno ai bambini e ai giovani sfollati in tutto il mondo.

Anche i gruppi sportivi hanno svolto un ruolo chiave, con World Athletics che si è impegnata a sostenere gli atleti rifugiati per le Olimpiadi giovanili di Dakar 2026, i Campionati mondiali di atletica leggera nel 2027 e oltre. LIV Golf ha anche lanciato un modello di investimento duale, primo nel suo genere, per sostenere programmi di protezione, istruzione, salute e sport per l'integrazione per un massimo di un milione di persone costrette alla fuga.

Gli stessi rifugiati hanno aperto la strada alla ricerca di soluzioni, impegnandosi a rafforzare la propria partecipazione al reinsediamento globale e ai percorsi sicuri verso paesi terzi, garantendo che l'esperienza vissuta della fuga influenzi le politiche e stimoli il progresso. Infatti, oltre 250 rifugiati e persone con esperienza diretta di esilio e apolidia hanno partecipato alla revisione dei progressi, insieme alle organizzazioni guidate dai rifugiati. Le loro voci sono state centrali nelle discussioni, garantendo che le soluzioni riflettessero le priorità delle persone più colpite.

L'incontro, co-ospitato dall'UNHCR, l'Agenzia ONU per i rifugiati, e dalla Svizzera, e co-convocato da Colombia, Francia, Giappone, Giordania e Uganda, si è svolto dal 15 al 17 dicembre presso il Centro Internazionale Conferenze di Ginevra (CICG). Ha riunito quasi 1.500 partecipanti provenienti da circa 150 paesi, tra cui alti funzionari governativi, capi di organizzazioni internazionali, rappresentanti della società civile e leader del settore privato.

Tenutasi a metà strada tra i Global Refugee Forum, la Progress Review rimane una piattaforma fondamentale per promuovere gli obiettivi del Global Compact sui rifugiati, un quadro per una condivisione delle responsabilità più prevedibile ed equa adottato dagli Stati membri nel 2018. I partecipanti hanno esaminato i progressi compiuti rispetto agli impegni assunti nei precedenti Forum e hanno annunciato nuovi impegni per accelerare le soluzioni.

Le foto sono disponibili qui.