I due rifugiati, provenienti dal Sudan e dal Sud Sudan, saranno impiegati nel settore della cantieristica navale dopo aver completato un percorso di formazione in Egitto.
L’arrivo dei primi due rifugiati dall’Egitto all’aeroporto di Trieste, nell’ambito dei corridoi lavorativi per rifugiati. ©UNHCR/Dalma Timar
Sono giunti in Italia questa mattina i primi due rifugiati destinati a entrare nel settore della cantieristica navale a Monfalcone, nell’ambito del progetto “Navigare nel futuro: scoperta e formazione di talenti nella Cantieristica Navale internazionale”. Il programma, che si è svolto in Egitto, ha coinvolto 200 partecipanti, tra cui rifugiati e cittadini egiziani, ed è gestito da Orienta Società Benefit con durata biennale.
L’obiettivo del progetto è formare e portare in Italia lavoratori qualificati in diverse professioni, tra cui saldatori industriali, carpentieri navali, verniciatori, sabbiatori, ponteggiatori, elettricisti e motoristi navali. Si inserisce nel contesto dei corridoi lavorativi per rifugiati, un’iniziativa innovativa che mira a offrire opportunità professionali a persone in fuga dalle guerre e dalle persecuzioni.
Oltre 122 milioni di persone nel mondo sono costrette a lasciare le proprie case a causa di conflitti e persecuzioni, e l’87% vive in paesi a basso o medio reddito, dove le possibilità di costruirsi un futuro dignitoso sono estremamente limitate. L’impossibilità di fare ritorno e le l’assenza di opportunità sono tra le principali ragioni che spingono i rifugiati a proseguire il loro viaggio, spesso rischiando la propria vita nelle mani dei trafficanti.
I Corridoi Lavorativi per Rifugiati puntano a mettere in relazione il potenziale di competenze dei rifugiati con le esigenze delle aziende italiane, con vantaggi reciproci. In un periodo storico segnato da un gap tra domanda e offerta di lavoro, la mobilità lavorativa rappresenta una risorsa preziosa per le imprese italiane, che possono così rispondere alla carenza di manodopera qualificata, e per i rifugiati, che hanno l’opportunità di costruire un futuro dignitoso ed autonomo in linea con le loro competenze e i loro desideri.
Un canale regolare di ingresso per i rifugiati
L’Italia è uno dei primi Paesi a sviluppare un canale regolare di ingresso specifico per rifugiati in ambito lavorativo, attraverso il cosiddetto percorso “extra quota”, che consente alle aziende italiane di selezionare e assumere rifugiati al termine di un corso di formazione svolto all’estero.
Uno dei primi progetti nell’ambito di questa iniziativa è “Navigare nel futuro”, che coinvolgerà 200 persone in Egitto, con il supporto di numerosi partner, tra cui l’UNHCR, l’Istituto Salesiano Don Bosco Cairo, Talent Beyond Boundaries, l’Associazione Nazionale Assistenza Sociale – E. Schiaparelli e altri enti in Egitto, tra cui l’Ambasciata italiana al Cairo.
Oltre al programma sviluppato in Egitto, nei prossimi mesi, proseguirà la selezione e la formazione di rifugiati in Uganda e Giordania, per il loro inserimento nei settori IT e orafo.
I corridoi lavorativi per i rifugiati sono il frutto di un percorso fortemente condiviso tra UNHCR, Diaconia Valdese, Talent Beyond Boundaries e Pathways International insieme al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Italiana, il Ministero dell’Interno e il Ministero del Lavoro e la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
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