UNHCR logo
  • Dona ora
UNHCR logo
  • Ricerca
  • Italia
  • Menu

Seleziona una lingua per il nostro sito globale:

English Français Español عربي
Seleziona un paese:
  • Dona ora
  • Refworld
  • Mediterranean situation
  • Lavora con noi
  • Procurement

Condividi

Facebook Twitter Telegram
  • Chi siamo
    • Storia
    • Governance
    • Alto Commissario
    • Rappresentante UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino
    • Chi è al nostro fianco
    • Contatti
  • Cosa facciamo
    • Protezione
    • Riduzione dell’apolidia
    • Soluzioni durevoli
    • Emergenze
    • Istruzione
    • Partenariati
    • La nostra voce per i rifugiati
    • Global Compact sui Rifugiati
    • Ambiente, calamità naturali e cambiamenti climatici
    • Consultazioni con rifugiati, richiedenti asilo e apolidi
    • La nostra lotta contro molestie, sfruttamento e abusi sessuali
  • Chi aiutiamo
    • Apolidi
    • Richiedenti Asilo
    • Rifugiati
    • Rimpatriati
    • Sfollati interni
  • Notizie & storie
    • Storie
    • Notizie
    • Comunicati stampa
    • Contatti Media
  • Risorse
    • Carta di Roma
    • Insegnare il tema dei rifugiati
    • Documenti e pubblicazioni
    • Statistiche
    • Richiedi il patrocinio
  • Sostienici
Cerca su UNHCR
Chiudi la ricerca
 
  • Home

Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, esorta ad agire per risolvere la situazione delle persone apolidi che “vivono nell’ombra”

4 Nov 2022

Una famiglia un tempo apolide mostra i documenti d'identità appena ottenuti nella propria casa di Dushanbe, in Tagikistan. © UNHCR/Didor Saidulloyev

Sono necessari sforzi maggiori per risolvere la situazione di coloro che non hanno una cittadinanza, ha esortato oggi Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, in occasione dell’ottavo anniversario della campagna globale dell’UNHCR #IBelong per porre fine all’apolidia.

L’apolidia, che colpisce almeno 4,3 milioni di persone, è una grave e diffusa violazione dei diritti umani.

“Privi del diritto fondamentale alla cittadinanza, coloro che sono nati o rimasti apolidi si trovano in un limbo giuridico devastante. Sono impossibilitati ad accedere ai loro diritti umani fondamentali e a partecipare pienamente alla società. Le loro vite sono segnate da esclusione, privazione ed emarginazione”, ha dichiarato Grandi.

“Sebbene negli ultimi anni abbiamo assistito a grandi progressi per porre rimedio a questa piaga dell’umanità, sono necessari molti più sforzi e impegno politico per migliorare la vita di milioni di persone che languono senza cittadinanza e che vivono nell’ombra”.

Con il mandato della comunità internazionale di identificare e proteggere le persone apolidi e di prevenire e ridurre l’apolidia nel mondo, l’UNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati, ha lanciato nel 2014 la decennale campagna #IBelong per attirare l’attenzione e il sostegno per risolvere il problema.

Dal lancio della campagna sono state trovate delle soluzioni. Quasi 450.000 persone apolidi hanno acquisito o visto confermata la loro cittadinanza e decine di migliaia di persone in Asia, Europa, Africa e nelle Americhe hanno ora a disposizione un percorso verso la cittadinanza grazie a modifiche legislative recentemente emanate. Ventuno Stati hanno introdotto procedure per identificare le persone apolidi sul loro territorio e facilitarne la naturalizzazione. Trenta Stati hanno aderito a una o a entrambe le Convenzioni ONU sull’apolidia.

In Asia, Africa e Medio Oriente sono state create reti regionali della società civile sull’apolidia, che si aggiungono a quelle già esistenti in Europa e nelle Americhe.

Tre Paesi hanno riformato le leggi sulla cittadinanza che erano discriminatorie per motivi di genere, una delle cause principali dell’apolidia, sebbene 24 continuino a negare alle donne il diritto di trasmettere la nazionalità ai propri figli. I progressi continuano a bloccarsi anche in alcune delle situazioni principali di apolidia, spesso radicate nella discriminazione basata su razza, religione o etnia.

“Sebbene l’apolidia resti un problema globale, con molte cause diverse, può essere risolto attraverso soluzioni locali, spesso molto semplici”, ha dichiarato Grandi.

“Faccio appello ai governi e ai legislatori di tutto il mondo affinché utilizzino i prossimi due anni della campagna per accelerare l’azione e colmare le lacune legali e politiche che continuano a lasciare indietro milioni di persone”.

Ulteriori informazioni sulla campagna globale dell’UNHCR sono disponibili QUI.

Per maggiori informazioni:

  • A Ginevra, Shabia Mantoo, [email protected], +41 79 337 7650
  • A New York, Kathryn Mahoney, [email protected], +1 347 574 6552

Condividi su Facebook Condividi su Twitter

 

Vedi anche

Filippo Grandi dell’UNHCR elogia il supporto della Moldavia ai rifugiati ucraini

Le donne afghane colpite dal divieto di lavorare e studiare temono per il loro futuro

Nessuna via di fuga per i civili intrappolati nella spirale di violenza della RD Congo

  • Chi siamo
  • Cosa facciamo
  • Comunicati stampa
  • Sostienici

© UNHCR 2001-2023

  • FAQ
  • Fai una donazione
  • Lavora con noi
  • Dona con Paypal
  • Procurement
  • Copyright, termini e condizioni di utilizzo
  • Privacy policy
  • Cookie policy
  • C.F. 80233930587
  • Manage Cookie Settings
  • Seguici