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Emergenza terremoto Myanmar: cosa sta succedendo
Ultimo aggiornamento – 16 Aprile
- Il 28 marzo 2025, un potente terremoto di magnitudo 7,7 ha colpito il Myanmar centrale, causando danni imponenti. Il bilancio delle vittime continua ad aumentare di giorno in giorno.
- Le autorità de facto hanno chiesto aiuti internazionali dopo il terremoto al quale l’UNHCR e gli altri partner delle Nazioni Unite hanno risposto positivamente chiedendo piu’ volte di poter accedere senza ostacoli alle aree colpite.
- L’UNHCR era già presente in Myanmar, anche nelle aree colpite dal terremoto. Abbiamo distribuito la maggior parte delle scorte presenti nel Paese per circa 50.000 sopravvissuti nelle regioni di Mandalay, Sagaing e Bago, nonché a Nay Pyi Taw e in alcune parti dello Stato Shan (sud).
- L’agenzia coordina la risposta in materia di alloggi, articoli di soccorso di emergenza, coordinamento dei campi e protezione come parte della risposta inter-agenzie.
L’impatto del terremoto
- Le zone centrali e nord-occidentali del Myanmar, dove si è verificato il terremoto, ospitano il maggior numero di sfollati interni a causa del conflitto in corso da oltre quattro anni. Si stima che 17,2 milioni di persone siano state colpite dal terremoto, tra cui 2,1 milioni di sfollati interni, che rappresentano oltre la metà dei 3,5 milioni di sfollati interni totali del Myanmar.
- Il terremoto ha danneggiato gravemente molte città, tra cui la seconda e la terza per importanza, Mandalay e Nay Pyi Taw. Complessivamente, le Nazioni Unite stimano che siano crollate 41.000 case. Le infrastrutture critiche sono state gravemente danneggiate o distrutte e la distruzione diffusa di aziende e terreni agricoli ha lasciato la popolazione nell’indigenza e nel bisogno di un immediato sostegno umanitario.
- I sopravvissuti si trovano in condizioni disastrose, senza un riparo adeguato, cibo e acqua pulita. Le piogge fuori stagione e il caldo estremo hanno anche aumentato il rischio di epidemie.
- Il terremoto ha colpito anche la Thailandia, compresa la capitale Bangkok, dove sono stati segnalati diversi feriti e morti.
- A partire dal 30 marzo, il Governo di Unità Nazionale del Myanmar ha dichiarato un cessate il fuoco unilaterale di due settimane per consentire le operazioni di soccorso. Tuttavia, il Relatore Speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani in Myanmar, Tom Andrews, ha riferito di continui attacchi da parte dell’esercito.
- Secondo l’OMS e i loro partner del Cluster Sanitario, c’è un rischio di malattie trasmesse dall’acqua, come colera, tifo e epatite A, a causa dei sistemi di approvvigionamento idrico danneggiati. I comuni colpiti sono tra le 20 aree ad alto rischio identificate per il colera. Inoltre, queste regioni hanno registrato un aumento significativo dei casi di dengue e malaria dal 2021, aggravando ulteriormente il quadro sanitario a seguito del terremoto.
Il contesto della crisi in Myanmar
- Questo disastro, a cui si aggiunge l’escalation del conflitto armato in un Paese vulnerabile ai cambiamenti climatici, ha un costo immenso per la popolazione civile. Dalla presa del potere dei militari nel febbraio 2021, il panorama politico e di sicurezza del Myanmar ha gettato milioni di persone in una crisi umanitaria sempre più profonda.
- Al 24 marzo, il Myanmar ospitava quasi 3,6 milioni di sfollati interni e 634.000 apolidi. La Thailandia ospita 80.912 rifugiati dal Myanmar lungo il confine.
- Questa emergenza si inserisce in un contesto di grave crisi finanziaria globale per l’UNHCR. Alla fine di febbraio le nostre operazioni in Myanmar erano finanziate solo al 16% e la crisi finanziaria che stiamo affrontando ha già avuto un impatto sulla nostra assistenza.
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