Questa è una sintesi di quanto detto da Vincent Cochetel, inviato speciale dell’UNHCR per la situazione del Mediterraneo occidentale e centrale – a cui il testo citato può essere attribuito – durante il briefing alla stampa tenutosi oggi al Palazzo delle Nazioni di Ginevra.
La mancanza di servizi di protezione sulle principali rotte utilizzate da rifugiati e migranti è allarmante e si è aggravata rispetto agli ultimi anni, secondo un rapporto di mappatura pubblicato oggi dall’UNHCR, l’Agenzia dell’ONU per i Rifugiati.
Ogni anno, centinaia di migliaia di rifugiati e migranti rischiano la vita per spostarsi sulle rotte che si estendono dall’Africa orientale e dal Corno d’Africa e dall’Africa occidentale verso la costa atlantica del Nord Africa e attraverso il Mar Mediterraneo centrale verso l’Europa. Oltre agli africani, tra coloro che arrivano in Nord Africa ci sono anche molti rifugiati e migranti asiatici e mediorientali, provenienti da Paesi come Bangladesh, Pakistan, Egitto e Siria.
Gli orrori affrontati dai rifugiati e dai migranti lungo queste rotte sono inimmaginabili. Tragicamente, molti di loro muoiono durante l’attraversamento del deserto o in prossimità delle frontiere, e la maggior parte subisce gravi violazioni dei diritti umani durante il viaggio, tra cui violenze sessuali e di genere, rapimenti a scopo di riscatto, torture, abusi fisici, detenzioni arbitrarie, traffico di persone ed espulsioni collettive. Tuttavia, i servizi di protezione che possono aiutare a fornire alternative ai viaggi pericolosi o a mitigare le sofferenze dei rifugiati e dei migranti lungo le rotte che percorrono sono gravemente carenti.
I risultati di questa terza edizione del “Rapporto sulla mappatura dei servizi di protezione (un approccio basato sulle rotte per i servizi di protezione lungo le rotte dei movimenti misti)” dell’UNHCR evidenziano una significativa discrepanza nel livello dei servizi forniti nei diversi segmenti delle rotte che sono state mappate.
I servizi di protezione, come l’assistenza umanitaria immediata, l’alloggio, i meccanismi di rinvio ai servizi dedicati e l’accesso alla giustizia, spesso non sono disponibili negli snodi dei movimenti misti noti e nei punti di transito nelle aree difficili da raggiungere, anche nel deserto del Sahara. Purtroppo, i partner locali che hanno accesso a questi luoghi spesso non vengono presi in considerazione dai donatori o non vengono considerati prioritari per i finanziamenti; e i partenariati operativi con le autorità locali sono quasi inesistenti.
Il rapporto documenta anche l’impatto negativo di nuove crisi, come i conflitti in Sudan e nel Sahel, sulla disponibilità di risorse da dedicare alla fornitura di servizi di protezione. La mancanza di finanziamenti sostenuti minaccia ulteriormente i limitati servizi attualmente disponibili.
L’assenza di servizi essenziali espone i rifugiati e i migranti a un grande rischio di danni e di morte, oltre a innescare pericolosi spostamenti secondari. Alcuni rifugiati e migranti sottovalutano i rischi, mentre molti sono vittime delle informazioni manipolate da contrabbandieri e trafficanti.
Per questo motivo, l’UNHCR chiede ai donatori e alle parti interessate di sostenere gli interventi umanitari e di rinnovare la localizzazione degli sforzi, in cui tutti gli attori umanitari e dello sviluppo e i donatori collaborano per aumentare la disponibilità e le capacità dei servizi in luoghi mirati. Ciò include un migliore accesso ai percorsi legali di sicurezza e il miglioramento dei servizi di protezione per le vittime e per coloro che rischiano di diventarlo lungo le rotte.
È inoltre necessario potenziare i meccanismi di impegno e comunicazione della comunità a livello nazionale e tra le comunità della diaspora per diffondere informazioni sui pericoli dei viaggi, sfatare la falsa narrativa fornita da contrabbandieri e trafficanti e contribuire a trasmettere informazioni sulla disponibilità di percorsi alternativi sicuri e legali, come il ricongiungimento familiare e i servizi di protezione e assistenza.
Nota per gli editori:
Il rapporto “Mapping for Protection Services Report, a routes-based approach to protection services along mixed movement routes” fornisce informazioni personalizzate per rifugiati e migranti sui servizi attualmente disponibili sulle diverse rotte. Serve anche come riferimento per i donatori per indirizzare gli investimenti in risorse dove sono più necessarie e per gli attori più adatti a fornire questi servizi essenziali. La copertura geografica di questa edizione è stata ampliata a 15 Paesi (Algeria, Burkina Faso, Camerun, Ciad, Costa d’Avorio, Gibuti, Egitto, Etiopia, Libia, Mali, Mauritania, Marocco, Niger, Somalia e Sudan).
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