L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha accolto con favore il nuovo significativo supporto offerto dai governi per migliorare la protezione e le soluzioni per i rifugiati espresso oggi in occasione del vertice dei leader per i rifugiati, convocato dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama a New York.
Secondo quanto comunicato dal presidente Obama nel suo discorso di apertura, i 50 stati e organizzazioni che partecipano al vertice hanno aumentato i loro contributi agli appelli umanitari per il 2016 per una cifra pari a 4,5 miliardi di dollari, di cui 1 miliardo proveniente dagli Stati Uniti. Il presidente ha inoltre affermato che l’imponente impegno profuso da Turchia, Thailandia, Ciad e Giordania permetterà complessivamente a più di un milione di bambini rifugiati di ricevere un’istruzione e a un milione di rifugiati di ottenere formazione, nuove competenze o di trovare un posto di lavoro. Inoltre, il presidente ha constatato che i paesi partecipanti al vertice hanno approssimativamente raddoppiato il numero di rifugiati che accolgono, per un numero pari a più di 360mila.
“L’UNHCR è estremamente soddisfatto nel vedere che i forti impegni politici contenuti nella Dichiarazione di New York trovano immediatamente applicazione attraverso le nuove azioni concrete annunciate oggi da parte dei governi”, ha dichiarato l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati Filippo Grandi.
“La solidarietà internazionale a favore dei rifugiati si traduce in un maggiore impegno da parte dei governi e in finanziamenti più rapidi e prevedibili che permettono di investire nei paesi e nelle comunità ospitanti, e di riconoscere ai rifugiati il diritto di vivere, lavorare o studiare nei loro paesi – e inoltre, una possibilità di lottare per ricostruirsi la vita.”
Il vertice dei leader – promosso dagli Stati Uniti, dal Segretario generale delle Nazioni Unite, e da Etiopia, Canada, Messico, Germania, Svezia e Giordania – ha avuto luogo sulla scia del vertice delle Nazioni Unite sui rifugiati e i migranti, cercando di individuare degli impegni concreti da realizzare in tre aree: un migliore accesso all’istruzione e alle opportunità di lavoro per i rifugiati, il reinsediamento e altre forme di ammissione, e il finanziamento delle operazioni umanitarie. Hanno preso parte al vertice quarantotto Stati da tutto il mondo, tra cui nove dall’Africa, sei dalle Americhe, sette dall’Asia, venti dall’Europa e sei dalla regione del Medio Oriente e Nord Africa (MENA). Hanno partecipato anche l’Unione Europea e la Banca Mondiale.
Per quanto riguarda l’Italia, l’UNHCR ha apprezzato l’annuncio del premier Matteo Renzi di aumentare in modo sostanziale l’impegno finanziario italiano a fini umanitari, con un incremento del 30% del suo budget. L’Italia aveva già significativamente aumentato il suo contributo all’UNHCR, entrando nel 2015 nel ‘twenty million dollar club’”, il club dei paesi che sostengono l’Agenzia con contributi pari o superiori ai venti milioni di dollari annui.
L’UNHCR ha inoltre accolto con favore l’annuncio da parte della Banca Mondiale dell’istituzione del Global Concessional Financing Facility (GCFF) e del generoso contributo di 50 milioni di dollari da parte degli Stati Uniti per renderlo operativo. La nuova struttura consentirà ai donatori di rispondere rapidamente e in modo sostanziale alle future crisi di rifugiati che potrebbero verificarsi nei paesi a medio reddito.
“Nel corso dei prossimi giorni l’UNHCR analizzerà gli impegni assunti oggi. Non vediamo l’ora di lavorare con gli Stati per metterli in atto”, ha dichiarato Grandi.
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