L’Alto Commissario e il Comitato esecutivo
A guidare l’UNHCR è un Alto Commissario nominato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite – attualmente è Filippo Grandi – con un Comitato esecutivo composto da 79 membri.
L’Alto Commissario dirige l’Agenzia e ha il compito di controllare il funzionamento dell’organizzazione, affiancato da un Vice Alto Commissario e da un Assistente Alto Commissario per la protezione e le operazioni umanitarie.
Programmi e bilanci dell’UNHCR sono biennali: vengono presentati dall’Alto Commissario e approvati dal Comitato Esecutivo.
Ogni anno l’Alto Commissario fa il resoconto del lavoro svolto dall’UNHCR al Consiglio Economico e Sociale e all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Lo staff UNHCR: siamo più di 17.000
Attualmente lo staff dell’UNHCR è composto da oltre 17.800 persone, per il 90% impegnate nel lavoro sul campo.
Il nostro quartier generale si trova a Ginevra e organizza l’attività in tutto il mondo attraverso vari reparti. Ognuno di questi si occupa di un’area specifica, come le operazioni umanitarie, la protezione, le relazioni esterne, le risorse umane e finanziarie.
A coordinare sede centrale e sedi estere pensano gli Uffici regionali, ciascuno responsabile di una determinata area che in genere comprende diversi Paesi vicini.
Le operazioni sul campo, cuore del nostro lavoro
La maggior parte delle nostre operazioni si svolge sul campo, in tutto il mondo, un lavoro che nel tempo è diventato sempre più complesso. Per fare qualche esempio, ci occupiamo di fornire medicine e generi alimentari alle persone che hanno bisogno di aiuto immediato, di organizzare voli charter per rispondere alle emergenze, di assumere nuovo personale garantendo che sia al sicuro anche in ambienti pericolosi.
Uffici regionali, filiali, sedi secondarie e uffici locali gestiscono quotidianamente questo lavoro sul campo. Nei Paesi in cui operiamo, a guidare l’attività sono dei Rappresentanti dell’Alto Commissariato, ma vi sono anche alcuni Rappresentanti regionali.
I finanziamenti, dai governi all’aiuto dei cittadini
La nostra attività è finanziata quasi completamente con contributi volontari, a parte una sovvenzione limitata dalle Nazioni Unite per coprire i costi amministrativi.
I contributi volontari arrivano principalmente dai governi, ma anche da organizzazioni intergovernative, aziende e dai singoli cittadini.
E c’è anche chi contribuisce con donazioni “in natura”, ad esempio fornendo tende, medicine, autocarri e trasporti aerei per rispondere alle crisi umanitarie.
Negli anni il numero di persone affidate alla competenza dell’UNHCR è cresciuto, quindi man mano il bilancio annuale è aumentato: dai primi anni Novanta si aggirava intorno al miliardo di dollari americani, nel 2013 ha toccato il record di 5,3 miliardi di dollari..
Il bilancio è suddiviso in due grandi “capitoli”, le linee generali e le linee speciali.
Le linee generali finanziano le operazioni regolari e gli interventi già in corso. Le linee speciali vengono utilizzate per far fronte alle emergenze o per sostenere operazioni di rimpatrio su larga scala, come accaduto negli ultimi anni per il reinserimento dei rifugiati e degli sfollati sudanesi e congolesi.
Come utilizziamo i fondi?
Il lavoro dell’UNHCR è finanziato quasi interamente da contributi volontari, tra cui singoli governi e l’Unione europea che coprono l’85% del nostro bilancio. Un altro 11% proviene da individui e dal settore privato, tra cui fondazioni e aziende. Nonostante cio’, l’UNHCR riceve in genere solo la metà dei fondi di cui ha bisogno ogni anno per rispondere alle crisi. Il supporto di tutti è fondamentale.
La maggior parte dei fondi vene utilizzata per attività a favore dei nostri beneficiari ovvero rifugiati, sfollati, apolidi e richiedenti asilo. L’85,4% di tutti i fondi raccolti, infatti, è destinata alle operazioni sul campo, il 7% viene allocato per programmi globali, solo il 3% copre attività di raccolta fondi mentre il 4,4% è destinato all’amministrazione centrale.