Concludendo una visita di una settimana in Romania e nella Repubblica Moldova, Raouf Mazou ha espresso il suo apprezzamento per la notevole solidarietà mostrata in entrambi i paesi nei confronti delle persone in fuga dall’Ucraina.
“Nei giorni scorsi, sono stato testimone in prima persona della generosità che ha finora caratterizzato la risposta all’arrivo dei rifugiati dall’Ucraina”, ha detto Mazou alla conclusione della sua visita. “Dobbiamo tutti esprimere il nostro profondo apprezzamento ai governi e ai popoli sia della Romania che della Repubblica Moldova per aver aperto i loro cuori e le loro case a chi ne ha bisogno, in questi tempi molto difficili”.
In un incontro con il primo ministro Nicolae Ciucă in Romania, l’Assistente Alto Commissario ha elogiato la robusta risposta di emergenza alle frontiere e all’interno del paese, che finora ha accolto circa 650.000 rifugiati. Ha riconosciuto la rapida azione intrapresa dal governo rumeno per garantire l’accesso ai diritti e ai servizi attraverso la protezione temporanea, così come il forte coordinamento della risposta nazionale complessiva da parte della Cellula di Emergenza Nazionale.
Le autorità nazionali hanno assicurato un rapido accesso al territorio, all’assistenza e al trasporto sicuro successivo. Visitando i Blue Dots (Punti Blu) congiunti UNHCR-UNICEF a Isaccea e Siret, Mazou è stato testimone del coordinamento tra le ONG nazionali e le autorità che forniscono informazioni e identificano i rifugiati vulnerabili, compresi i bambini non accompagnati e separati, per indirizzarli alle strutture di protezione.
Il 7 aprile, Mazou ha visitato il valico di frontiera di Palanca, uno dei luoghi di entrata in Moldova dall’Ucraina più trafficati. All’inizio della settimana, mentre si trovava in Romania, ha visitato il centro di transito di Husi, dove sono stati trasferiti oltre 7.000 rifugiati provenienti dalla Palanca, grazie alla stretta collaborazione tra i due governi e con il sostegno dell’UNHCR, l’Agenzia ONU per i rifugiati, e l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni.
Dall’inizio del conflitto, sono arrivati in Moldavia oltre 400.000 rifugiati. Decine di migliaia sono stati aiutati a proseguire il viaggio verso altri paesi, anche grazie agli impegni presi dai paesi dell’UE per accogliere i rifugiati dalla Moldavia. “Gli impegni presi dai paesi europei per trasferire i rifugiati dalla Moldavia sul loro territorio rappresentano uno sforzo per condividere la responsabilità e alleviare la pressione sui paesi di accoglienza, come sottolineato nel Global Compact sui Rifugiati”, ha detto Mazou.
Mazou ha anche visitato il MoldExpo a Chișinău, che funziona come struttura di alloggio, un Blue Dot e un centro di iscrizione all’assistenza in contanti. Queste iscrizioni in Moldavia stanno aumentando rapidamente da quando il programma è stato lanciato alla fine di marzo. In collaborazione con il governo e il Programma Alimentare Mondiale, l’obiettivo è quello di fornire contanti a circa 150.000 persone, così come alle famiglie moldave che hanno aperto le loro case ai rifugiati in fuga dall’Ucraina.
La necessità di rafforzare i sistemi nazionali esistenti per consentire loro di rispondere ai bisogni dei rifugiati e delle comunità ospitanti è essenziale, in particolare data la portata di questa crisi, come è stato discusso con Sergiu Odainic, Segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri e dell’Integrazione Europea della Repubblica di Moldova. Dopo un periodo iniziale di tre mesi, i rifugiati dovrebbero essere in grado di accedere ai meccanismi di sostegno nazionali, evitando così la necessità di sistemi paralleli.
“La mobilitazione e la solidarietà di tutta la società che ho visto durante la mia visita – dal governo alla società civile, ai volontari – è stata davvero commovente. Dobbiamo fare in modo che raggiunga tutti i rifugiati, indipendentemente dal luogo da cui fuggono”, ha detto Mazou.
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