Alla fine della scorsa settimana il ciclone Komen si è abbattuto sulla parte occidentale del Myanmar, causando ingenti danni anche in zone che ospitano migliaia di sfollati interni. L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e i suoi partner stanno valutando l’impatto sulle popolazioni sfollate che vivono negli stati di Rakhine e Kachin, per individuare le esigenze immediate e fornire aiuti di prima necessità.
I forti venti, le piogge intense e le gravi inondazioni continuano a ostacolare le operazioni di valutazione e di soccorso in alcune aree. Il governo del Myanmar ha dichiarato lo stato di Rakhine una delle quattro “zone colpite da disastro naturale”, insieme allo stato di Chin e alle regioni di Sagaing e Magway.
Finora team composti da personale dell’UNHCR, di altre agenzie delle Nazioni Unite ed ONG sono riuscite a raggiungere i campi per sfollati a Sittwe, la capitale della provincia di Rakhine, così come nelle aree vicine, tra cui Pauktaw e Myebon. Nei 24 campi valutati fino a questo momento, un quarto degli alloggi temporanei è stato danneggiato, provocando disagi per più di 21mila sfollati interni. A diversi anni dalla loro costruzione, molti di questi alloggi erano diventati ormai fragili e non adeguati ad affrontare il maltempo.
I team dell’UNHCR stanno attualmente valutando la situazione nei campi di Minbya, Mrauk-U e Kyauktaw. Queste aree sono accessibili solo in barca e il personale dell’UNHCR è stato in grado di raggiungerle ieri, dopo aver rimosso vari detriti dai corsi d’acqua. Una volta completate le valutazioni, l’UNHCR inizierà la distribuzione degli aiuti.
Nell’area di Maungdaw, sono state coinvolte oltre duemila famiglie. Con il ritrarsi delle acque dell’inondazione, negli ultimi due giorni molte famiglie evacuate sono riuscite a tornare a casa. L’UNHCR ha distribuito aiuti di emergenza tra cui teloni, coperte, stuoie e secchi alle persone ospitate nei centri di accoglienza ufficiali e ad altre persone colpite.
Alcune parti della township di Buthidaung sono tutt’ora inondate. Il personale delle Nazioni Unite e delle ONG ha finora raggiunto 68 villaggi, trovando più di 18mila persone sfollate a causa delle inondazioni. Con il procedere delle valutazioni, l’UNHCR sta provvedendo a distribuire teloni e stuoie alle persone coinvolte.
Nello stato di Kachin, che ospita più di 100mila persone sfollate a causa di conflitti, l’impatto delle recenti piogge e delle inondazioni è stato meno ampio. Su richiesta del governo, l’UNHCR e le agenzie partner hanno esaminato le condizioni dell’area di Mogaung. Dei quattro campi per sfollati visitati, uno è allagato e nove famiglie di sfollati sono state trasferite. L’UNHCR ha inoltre distribuito generi di soccorso nelle zone colpite.
L’assistenza dell’UNHCR alle popolazioni colpite dal ciclone e dalle inondazioni fa parte di una più ampia risposta inter-agenzie volta a sostenere gli sforzi del governo del Myanmar. Come accaduto in casi precedenti, l’UNHCR sta distribuendo aiuti a tutte le comunità colpite in cui è presente l’Agenzia. L’UNHCR continua a collaborare con le autorità per trovare soluzioni a lungo termine per le situazioni di esodo interno.
Condividi su Facebook Condividi su Twitter