Muhannad, rifugiato siriano, ha aperto una biblioteca dedicata alla letteratura araba che ospita eventi e letture di autori della scena letteraria berlinese.
Scaffali pieni di libri vengono spostati, sedie e cuscini vengono ridisposti, nel frattempo si effettua la prova microfono. In un loft di Berlino, Muhannad Qaiconie e il suo staff preparano la loro biblioteca per un evento di reading.
Al tramonto una folla si è radunata per partecipare a un evento dedicato alla lettura di opere di poeti siriani e levantini accompagnate da traduzioni in tedesco. Ci sono solo posti in piedi. È la tipica formula degli eventi organizzati da Bayetna, o “Tra di noi”, la nuova biblioteca di Berlino specializzata in letteratura araba, tedesca e inglese.
La biblioteca nasce dall’idea di Muhannad, uno studente siriano che la gestisce in collaborazione con un team internazionale di accademici, scrittori ed editori. “Ci sono così tanti scrittori, autori e musicisti che arrivano a Berlino,” dice Muhannad. “Hanno bisogno del loro palcoscenico, uno spazio dove poter condividere il proprio lavoro”.
Ex studente di letteratura inglese, ha dovuto abbandonare la propria biblioteca quando fu costretto a fuggire da Aleppo nel 2013. Perdere i suoi libri è stato un grosso peso negli anni in cui cercava di tirare avanti in Libano e in Turchia.
“All’epoca non avevo nemmeno un libro,” racconta. “Ma avevo costantemente in testa l’idea di ricominciare a studiare, perché mi mancava molto. In Siria compravo libri per leggere e crearmi la mia biblioteca, la mia istruzione”.
“Se penso all’integrazione, è questo: tu impari da me, io imparo da te”
Muhannad lasciò la Turchia nel 2015, arrivò in Grecia via mare. Presto, però, si ritrovò in un centro di accoglienza nella Germania meridionale ad aspettare che la sua domanda di asilo venisse esaminata, annoiato e alla disperata ricerca di una buon libro.
“Perdere tutto è orribile,” racconta. “Ma il problema non è solo il bisogno di cibo o di soldi, ci sono anche i bisogni della mente da soddisfare. Hai bisogno della tua cultura, dei tuoi libri”.
In breve tempo Muhannad instaurò un’amicizia online con un’accademica ed editrice di Berlino, Ines Kappert. Lei gli chiese cosa potesse fare per aiutarlo a passare il tempo nel centro.
Ciò che voleva davvero, le disse, era poter accedere a una biblioteca araba. Ma Ines gli disse che non ne conosceva alcuna. “È una cosa che mi è rimasta in mente,” dice. Muhannad si trasferì a Berlino dove ottenne una borsa di studio all’università degli studi umanistici. Ma mancava ancora qualcosa.
Insieme ad Ines cominciarono a cullare l’idea di aprire una biblioteca, uno spazio dove mettere in risalto la letteratura in lingua araba. In breve tempo riuscirono a trovare una sede – l’ultimo piano di un ex hotel ora destinato ad ospitare famiglie siriane e irachene.
Successivamente si dedicarono a riempire gli scaffali con libri, che sono stati donati loro, su politica, religione, storia e scienza, in arabo ma anche in tedesco e in inglese. “La biblioteca è di tutti, è uno spazio di scambio culturale,” afferma Muhannad. “Possiamo imparare l’uno dall’altro. Se penso all’integrazione penso a questo: tu impari da me, io imparo da te”.
Dalla sua apertura a febbraio, la biblioteca ha ricevuto il sostegno di tanti gruppi letterari e culturali. A Muhannad e Ines si sono uniti la studentessa giordana Dana Haddad, l’editore siriano Maher Khwis e il musicista siriano Ali Hasan. La biblioteca apre le sue porte al pubblico quattro giorni alla settimana. Di sera si organizzano eventi che ospitano gli autori della fiorente scena letteraria araba berlinese.
“Molte persone si sentono a casa quando vengono qui, perché rappresenta la loro cultura, il loro popolo e i loro dibattiti,” dice Muhannad. “Noi colmiamo quel divario”.
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