Il sostegno fornito al centro di accoglienza in cui è ospitata la famiglia di Lyudmyla e a molti altri centri in Ucraina è stato possibile grazie al supporto del Fondo Centrale di Soccorso delle Nazioni Unite (CERF).
Lyudmyla non riesce ancora a credere a ciò che sta accadendo. Aveva sei anni quando è iniziata la Seconda guerra mondiale. Non avrebbe mai immaginato di vedere un’altra guerra nel suo Paese.
“Ricordo ancora le orribili immagini della guerra e dell’estrema povertà che ci circondava. Mia madre si recava continuamente nei villaggi vicini per scambiare tutto ciò che avevamo in casa con cibo o sapone. Non posso credere che ora dovremo vivere di nuovo la guerra e mi preoccupo molto per la mia famiglia”, ha detto Lyudmyla.
Quando il 24 febbraio è scoppiata la guerra in Ucraina, i pesanti bombardamenti hanno costretto Lyudmyla e la sua famiglia a trovare riparo nel rifugio antiaereo più vicino, che si trovava nell’asilo locale. Hanno trascorso una settimana nel bunker prima di trasferirsi alla stazione della metropolitana, dove sono rimasti diverse notti. Con l’intensificarsi dei bombardamenti, la famiglia ha deciso di fuggire da Charkiv e di trovare un luogo sicuro in un’altra parte del Paese.
Lyudmyla, i suoi figli e i suoi nipoti si sono stipati nella loro vecchia auto e sono partiti senza sapere dove andare. Un viaggio che alla fine li ha portati a 1300 chilometri di distanza da casa, a Uzhhorod.
“Abbiamo pernottato in molte città lungo la strada. Non sapevamo dove saremmo andati esattamente. I volontari ci hanno parlato dei centri di accoglienza di Uzhhorod, così siamo venuti qui. Siamo stati molto grati di aver ricevuto alloggio e pasti caldi nel centro di accoglienza”.
Inoltre, attraverso il programma di assistenza economica diretta dell’UNHCR, Lyudmyla e alla sua famiglia hanno ricevuto un sostegno in denaro per le loro immediate necessità di base.
“Ci ha aiutato a comprare medicine, integratori alimentari per i bambini e altre cose necessarie, dato che siamo fuggiti da Kharkiv con poche cose”.
Sebbene Lyudmyla e la sua famiglia siano ora al sicuro, desiderano ardentemente tornare a casa.
“Charkiv era una bellissima città. C’erano molti fiori… E ora sono rimaste solo le rovine. Dove andremo quando la guerra sarà finita? Non so dove torneremo”.
In tutta l’Ucraina, l’UNHCR sta collaborando con le autorità per contribuire ad aumentare la capacità dei centri di accoglienza per ospitare un maggior numero di sfollati che necessitano di un riparo. Finora l’UNHCR ha sostenuto 154 di questi centri con articoli di soccorso come materassi, coperte, set da cucina, lenzuola ed elettrodomestici. Inoltre, insieme a ONG partner come Nehemia, l’UNHCR fornisce supporto legale e psicosociale alle persone che vivono nei centri.
Il sostegno fornito al centro di accoglienza in cui è ospitata la famiglia di Lyudmyla e a molti altri in Ucraina è stato possibile grazie al supporto del Fondo centrale di emergenza delle Nazioni Unite (CERF). I fondi del CERF sono arrivati all’UNHCR nei primi giorni della guerra in Ucraina, aiutando l’UNHCR a potenziare la sua risposta all’emergenza.
Oltre a sostenere la fornitura di beni non alimentari al centro di accoglienza, i fondi del CERF aiutano l’UNHCR a fornire assistenza in denaro e alloggi e servizi di protezione essenziali, come il sostegno psicosociale e l’assistenza legale, per le popolazioni più vulnerabili tra quelle colpite.
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