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Rapporto 2024 per Aziende, Fondazioni e Grandi Donatori dell’UNHCR in Italia

Rapporto 2024 per Aziende, Fondazioni e Grandi Donatori dell’UNHCR in Italia

Rapporto 2024 per Aziende, Fondazioni e Grandi Donatori dell'UNHCR in Italia

In Italia l’UNHCR può contare sul sostegno di diverse aziende e fondazioni e sul generoso impegno di grandi donatori individuali. Nel 2024 l’UNHCR ha ricevuto 6.430.000 euro da partner corporate, fondazioni e filantropi italiani. Queste donazioni comprendono anche 1.350.000 euro frutto di lasciti testamentari disposti da benefattori che hanno voluto proseguire l’impegno di una vita dalla parte dei rifugiati.

Le donazioni di partner e filantropi hanno contribuito alla realizzazione di programmi per i rifugiati e gli sfollati, iniziative ad alto impatto in Italia e nel mondo.

Attività finanziate in Italia

In Italia, l’UNHCR è attiva in particolare nei filoni dell’integrazione sociale delle persone rifugiate, della protezione dalla violenza di genere, della tutela dei minori rifugiati, dell’accesso legale e sicuro al territorio, della salute.

Con una estesa rete di partner istituzionali e della società civile, l’UNHCR promuove in Italia la Rete degli Integration Hub – Spazi Comuni, nelle città di Milano, Torino, Roma, Napoli e Bari. Lo Spazio Comune è un centro multifunzionale dove sono concentrati i servizi fondamentali per l’integrazione delle persone rifugiate, uno spazio aperto e facilmente accessibile dove i rifugiati possono trovare risposte ai propri bisogni di integrazione nelle comunità che li accolgono. Nel 2024 la rete ha ricevuto il sostegno di Intesa San Paolo.

Nel 2024 sono proseguite le attività volte a rafforzare in Italia la cornice di protezione dei minori rifugiati, in particolare attorno ai temi dell’accertamento dell’età e del ruolo dei tutori volontari. Grazie al sostegno della Fondazione EOS, l’UNHCR Italia ha svolto advocacy nei confronti delle istituzioni competenti e dei diversi stakeholder e sostenuto la formazione dei tutori volontari e l’offerta di sostegno psicologico a minori non accompagnati a Catania, Milano e Torino.

La maggioranza delle persone che arrivano in Italia attraverso la rotta del Mediterraneo centrale ha vissuto eventi estremamente traumatici durante il viaggio. Uomini, donne, bambini e bambine hanno bisogno di un aiuto specifico per affrontare quanto è accaduto e provare a superarlo, per guardare al futuro con più serenità. In collaborazione con MEDU, UNHCR Italia assicura che le persone rifugiate e migranti che vivono in insediamenti informali a Roma possano accedere ad assistenza medica primaria e ricevano informazioni e guida ai servizi sociali e sanitari, per tramite di una clinica mobile. Grazie alla generosità della Fondazione Prosolidar, Sosteniamo anche l’identificazione precoce delle persone con problemi di salute mentale negli insediamenti informali e nei centri di accoglienza.

L’UNHCR ha l’obiettivo di far crescere entro il 2030 al 15% - dall’odierno 7% - la percentuale di giovani rifugiati che studia all’università. Nel 2024 abbiamo realizzato la sesta edizione del Progetto UNICORE University Corridors for Refugees, grazie al quale giovani rifugiati arrivano in Italia con un visto per motivi di studio e una borsa di studio offerta da una delle 35 università partner, iniziando il percorso per il conseguimento di una laurea di II livello. Grazie anche ad un’ampia rete di partner nazionali e locali, gli studenti sono sostenuti nell’ingresso nella vita accademica e nell’inserimento nel tessuto sociale locale. UNICORE è stato finanziato dalla Fondazione Permira.

Crediamo in comunità accoglienti, solidali e inclusive. E vogliamo contribuire a costruirle, insieme con i nostri partner, attraverso il progetto Community Matching, interamente finanziato dall'Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, un progetto di accoglienza “dal basso” che mette in contatto rifugiati e rifugiate con volontari e volontarie che possano affiancarli nel loro percorso di integrazione in Italia. Il progetto è attivo nelle città nelle città di Bari, Milano, Palermo, Torino, Roma, Napoli, Bergamo, Padova, Bologna e Parma e è stato scelto anche da diverse aziende come proposta di volontariato per i dipendenti.

Programmi nel mondo

Emergency action

Molte emergenze, anche di grandi dimensioni, non vengono raccontate dai mezzi di comunicazione e per questo motivo non ricevono la dovuta attenzione. Per l’UNHCR potere contare su fondi non vincolati ad una specifica crisi significa potere rispondere tempestivamente, anche quando la crisi si svolge lontano dai riflettori. Potere contare su fondi flessibili, grazie al nostro fondo per le emergenze Emergency Action, ci consente di mantenere riforniti i nostri hub logistici dislocati nei diversi continenti, una risorsa fondamentale che aiuta l'UNHCR a prepararsi all'imprevedibile. Nel 2024, operazioni UNHCR con finanziamenti estremamente insufficienti come quelle nella Repubblica Democratica del Congo e in Afghanistan hanno continuato a fornire assistenza salva vita alle popolazioni sfollate, grazie al sostegno dei donatori che hanno scelto l’Emergency Action. I fondi flessibili sono inoltre stati fondamentali per intervenire dinanzi all’escalation di violenza in Libano dell’autunno 2024.

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UNHCR è particolarmente grata ai partner AbMedica, Coop Italia, OTB Foundation e Pupa, e alle Piccole e Medie Imprese che hanno aderito al programma “UN’Impresa Speciale, per il loro sostegno a Emergency Action.

Borse di studio universitarie DAFI

Dal lancio avvenuto 32 anni fa, il programma di borse di studio DAFI ha consentito a oltre 26.300 giovani donne e uomini rifugiati di ottenere un diploma di laurea nel loro paese d’asilo. Nel 2024, hanno beneficiato del programma 7.298 studenti, un numero purtroppo di molto inferiore alle necessità. Infatti, la domanda di istruzione superiore da parte di studenti rifugiati in tutto il mondo continua a crescere, con 15-18.000 domande di borse di studio presentate ogni anno. L’UNHCR è grata ai partner italiani che nel 2024 hanno donato a sostegno del programma DAFI: Fondazione Deloitte, Fondazione Isacchi Samaja, EY Foundation, SICAD, Ichnusa srl e PUPA.

I programmi DAFI nei paesi dove per le ragazze gli ostacoli sono ancora più grandi sono stati identificati per ricevere un sostegno mirato, al fine accrescere il numero di studentesse borsiste.

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Sia il Pakistan che l'Etiopia hanno avviato programmi mirati alle ragazze che frequentano la scuola secondaria superiore, a cui forniscono un sostegno aggiuntivo non solo per eccellere negli studi, ma anche per diventare più consapevoli dei vantaggi dell'istruzione superiore e delle opportunità a loro disposizione. L'obiettivo dell'UNHCR è quello di replicare questi programmi in altri paesi.

Scopri di più sul programma di borse di studio DAFI.

Primary Impact

L'istruzione è un diritto umano fondamentale e la frequenza scolastica protegge i bambini rifugiati, riducendo i rischi di reclutamento forzato in gruppi armati, di lavoro minorile, di sfruttamento, di violenza sessuale e di genere, di gravidanze e di matrimoni precoci. Purtroppo, però, solo il 65% dei bambini rifugiati frequenta la scuola primaria. Primary Impact è il programma dell’UNHCR che ha l’obiettivo di garantire, entro il 2027, l’accesso alla scuola primaria di 250 mila bambini e bambine rifugiati, nonché assicurare che 500 mila iscritti proseguano gli studi. Grazie ai fondi raccolti, nel 2024 l’UNHCR ha realizzato interventi di miglioramento delle infrastrutture scolastiche, ha assicurato supporto economico e materiale ad alunni e famiglie, formato gli insegnanti e coperto salari dignitosi, sensibilizzato le comunità, assicurato sostegno psicosociale e alla salute mentale.

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Tutto questo è stato possibile con il contributo dei nostri partner Fondo di Beneficienza di Intesa Sanpaolo, BARILLA e PIRELLI.

In particolare, in Burkina Faso, grazie al contributo ricevuto dal Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo, 1.550 studentesse hanno ricevuto un sostegno finanziario, materiale scolastico, uniformi scolastiche, zaini; 200 ragazze hanno ricevuto kit per la salute, l'igiene e altri supporti mirati, 300 ragazze adulte sono state sostenute con corsi di alfabetizzazione, con attività di supporto alla salute mentale e altri tipi di corsi, 7 ragazze con disabilità hanno ricevuto dispositivi di assistenza, 250 ragazze hanno partecipato ad attività extrascolastiche (sport, arte, attività ricreative, club ambientali); sono stati assunti, formati e retribuiti 80 insegnanti 20 membri di associazioni di genitori e insegnanti e di altri gruppi comunitari sono stati formati e si é tenuta una sessione di sensibilizzazione.

Conflitto in Libano

Il 23 settembre 2024, Israele ha intensificato drasticamente i suoi attacchi aerei sul Libano, i più letali e devastanti che il paese abbia subito da decenni. Molte persone sono state costrette a fuggire immediatamente dalle loro case e ad un mese dall'escalation del conflitto, oltre 1,2 milioni di persone erano sfollate all'interno del paese, mentre altre 450.000 persone - rifugiati siriani precedentemente residenti in Libano, cittadini libanesi e cittadini di Paesi terzi - sono state costrette a fuggire in Siria in cerca di salvezza. Molti degli sfollati in Libano sono stati costretti a vivere all’addiaccio, mentre i rifugiati siriani hanno dovuto affrontare notevoli difficoltà per accedere ai centri di accoglienza creati per far fronte all’emergenza.

In Italia, il Gruppo Oniverse, Chiesi Farmaceutici, Fondazione Eos, Fondazione Prosolidar, Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo e alcuni grandi donatori individuali hanno tempestivamente risposto al nostro appello di emergenza, contribuendo alla risposta dell’UNHCR all'emergenza.

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Nei mesi finali del 2024, abbiamo potuto assicurare a oltre 453.000 libanesi e rifugiati sostegno economico diretto per coprire i bisogni di base, tra cui le spese per l’affitto e le cure mediche. Abbiamo distribuito aiuti umanitari di emergenza come materassi, set da cucina e lampade solari a oltre 258.000 persone. In ambito sanitario l'UNHCR è intervenuta fornendo 10 ambulanze, 60 kit per traumi, 40 kit per malattie non trasmissibili e 10 kit sanitari d'emergenza, atti a garantire assistenza sanitaria a circa 100.000 persone. L'UNHCR ha inoltre fornito assistenza legale a circa 48.000 persone ai valichi di frontiera tra Libano e Siria. All'interno della Siria, oltre 250.000 persone hanno ricevuto aiuti di emergenza come coperte, materassi e set da cucina, mentre altre 32.000 kit di emergenza e articoli invernali e 27.500 pacchi alimentari sono stati distribuiti a coloro che sono arrivati nel nord-est della Siria.

Inondazioni in Africa Orientale

Nel 2024, si sono verificate diverse emergenze legate a fenomeni climatici estremi che hanno coinvolto milioni di pesone sfollate e rifugiate. La loro frequenza ha evidenziando l'urgente necessità di affrontare la correlazione tra cambiamento climatico e sfollamento forzato.

Secondo il rapporto di UNHCR – No Escape: On the Frontlines of Climate Change, Conflict and Forced Displacement, degli oltre 120 milioni di persone in fuga nel mondo, tre quarti vivono in Paesi fortemente colpiti dai cambiamenti climatici.

Tra questi, ci sono i paesi dell’Africa Orientale e della regione dei Grandi Laghi che, nel 2024, sono stati devastati dalle piogge torrenziali e le inondazioni estreme legate al fenomeno El Niño .

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Sebbene le alluvioni siano un problema ricorrente nella regione, la crisi del 2024 è stata eccezionale a causa del fenomeno El Niño, che ha provocato livelli di precipitazioni superiori alla media. Oltre 3,7 milioni di persone sono state colpite in Burundi, Etiopia, Ruanda, Somalia, Sudan e Sud Sudan. Il Sud Sudan è stato il Paese più colpito, con 1,3 milioni di persone coinvolte e 327.000 nuovi sfollati, incluse comunità di rifugiati sudanesi e rimpatriati.

Grazie alla generosità della Fondazione BNL e di alcuni grandi donatori individuali che hanno risposto prontamente all’appello di emergenza, l'UNHCR è intervenuta in tutta la regione colpita :

- In Burundi abbiamo distribuito aiuti umanitari e trasferito gli sfollati in aree più sicure. Inoltre, abbiamo consegnato assistenza in denaro a 5.700 famiglie colpite dalle alluvioni.

- In Etiopia, l'UNHCR ha fornito sostegno economico per la riparazione degli alloggi nel campo rifugiati di Melkadida e ha assicurato a 6.600 persone la possibilità di trasferirsi in aree meno a rischio.

- In Ruanda sono stati riparati e ricostruti gli alloggi nei campi rifugiati e sono stati costruiti muri di contenimento e sistemi di drenaggio per ridurre l'impatto delle future alluvioni.

- In Somalia, oltre 70.000 persone sono state raggiunte con messaggi di allerta. Nell'immediato dopo-alluvione, sono stati forniti alloggi di emergenza a più di 7.000 persone e aiuti di prima necessità a 173.000 persone.

- In Sud Sudan, oltre a fornire beni di prima necessità e assistenza economica alle famiglie colpite dalle alluvioni, l'UNHCR ha investito in progetti infrastrutturali, tra cui la costruzione di una diga di 7,2 chilometri a Maban e l'installazione di sette grandi canali di scolo a Rotriak, Bentiu, per prevenire rischi di allagamento in futuro.

- nel Sudan sconvolto dal sanguinoso conflitto che perdura da due anni, è stata fornita acqua potabile a più di 668.000 persone, sono state fornite cure mediche tra cui cure per la mulnutrizione e sono state migliorate le strutture idriche, sanitarie e igieniche a beneficio di 584.000 persone.