Le violenze continuano a sradicare migliaia di persone in Colombia, nonostante l’accordo di pace firmato il novembre scorso dal Governo e dalle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (FARC).
I combattimenti per il controllo del territorio nella regione costiera del Pacifico fra i diversi gruppi armati irregolari hanno costretto alla fuga 3.549 persone (913 famiglie) dall’inizio del 2017, secondo le autorità locali. L’anno scorso, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha registrato 11.363 persone (3.068 famiglie) costrette a fuggire dalle violenze in corso nelle stesse aree.
Pur riconoscendo gli sforzi considerevoli effettuati dal Governo per consolidare la pace e l’impegno delle autorità per garantire la tutela dei diritti delle vittime, inclusi quelli di sfollati e rifugiati, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati esprime profonda preoccupazione per il numero crescente di persone sfollate interne e il conseguente impatto su diverse comunità, in particolare nei dipartimenti di Chocó, Cauca, Valle del Cauca e Nariño nella regione costiera del Pacifico.
Le località particolarmente toccate dalle violenze sono Bajo Calima e l’area rurale di Buenaventura nel dipartimento di Valle del Cauca; Litoral San Juan, Lloró, Alto Baudó e Domingodó nel dipartimento di Chocó; Timbiquí in quello di Cauca; e Santa Barbara de Iscuandé e la comunità di El Pital (area rurale di Tumaco) nel dipartimento di Nariño.
Le comunità afro-colombiane e le popolazioni indigene sono state particolarmente colpite dalle violenze, le quali ne stanno mettendo seriamente in pericolo la sopravvivenza. Questi due gruppi etnici costituiscono rispettivamente il 10 e il 3 per cento dei 7,4 milioni di sfollati interni della Colombia.
Fin dalla firma degli accordi di pace, l’escalation di violenze perpetrate da nuovi gruppi armati ha causato assassinii, arruolamenti forzati (anche di minori), violenze di genere e accesso limitato a istruzione, acqua potabile e servizi igienico-sanitari, nonché restrizioni agli spostamenti e la migrazione forzata dei civili.
L’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati ribadisce la necessità di garantire che la popolazione civile possa accedere alle procedure di asilo ed ottenere assistenza. Allo stesso tempo, ogni eventuale ritorno degli sfollati interni verso le proprie aree di origine deve poter avvenire in condizioni sicure e dignitose.
L’UNHCR è presente nella regione del Pacifico in Colombia con quattro sedi sul campo e continuerà a sostenere le autorità e le comunità locali per garantire l’accesso alla protezione, sostenendo, contemporaneamente, l’adozione di una risposta istituzionale risolutiva.
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