A distanza di settimane dalle elezioni in Nigeria, le violenze e gli attacchi continuano a colpire le popolazioni in movimento nello stato e nei paesi limitrofi. Nella remota regione del Far North in Camerun, un flusso costante di rifugiati nigeriani sta abbandonando l’instabile zona di confine tra Nigeria e Camerun per cercare riparo circa 100 chilometri nell’entroterra, presso il campo di Minawao, che è gestito dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e dai suoi partner.
Il personale dell’UNHCR sul campo afferma che decine di famiglie, pari a una media di circa 100 persone al giorno, si stanno registrando presso il campo, aperto nel luglio del 2013. La sua popolazione è passata da circa 30mila persone alla fine del 2014 alle circa 44mila attuali.
Gli arrivi al campo sono principalmente di cittadini nigeriani, che in precedenza si erano rifugiati in Camerun per sfuggire alle violenze nel nord-est della Nigeria, ma che avevano preferito rimanere vicino al confine – sperando in un repentino ritorno a casa. I rifugiati hanno dichiarato di essere fuggiti dagli attacchi dei militanti nello stato di Borno in Nigeria.
Nelle ultime settimane, si sono verificati attacchi e scontri nel territorio del Camerun, tra cui un attentato suicida il 12 luglio nella città di Fotokol nell’estremo nord del paese, che è stato il primo attacco di questo tipo nel paese.
In risposta a questi episodi, il governo del Camerun ha iniziato a registrare i rifugiati nigeriani nelle immediate vicinanze del confine. Il personale dell’UNHCR sul campo ha riferito che a causa di questo processo di registrazione alcuni rifugiati hanno cominciato a temere di essere rimpatriati in Nigeria contro la loro volontà.
Tuttavia l’UNHCR e il governo stanno consultando i rifugiati nella zona di confine per capire dove desiderano andare: alcuni potrebbero scegliere di tornare in zone sicure all’interno della Nigeria, mentre altri potrebbero volersi trasferire nel campo di Minawao. Questo processo proseguirà nei prossimi giorni e settimane.
Alcuni tra i nuovi arrivati hanno dichiarato di aver terminato il cibo che avevano a disposizione nelle immediate vicinanze del confine e di aver voluto beneficiare della distribuzione di cibo a Minawao. Molti dei nuovi arrivati presso il campo di Minawao hanno trovato temporaneamente riparo in un tendone adibito a scuola, attualmente chiusa per la pausa estiva. La scuola riaprirà a settembre, ma vi è una carenza di legno per costruire nuovi rifugi per le famiglie dei nuovi arrivati.
Per ragioni di sicurezza l’UNHCR ha accesso limitato nella regione del Far North, ma si stima che il numero di rifugiati registrati in quella zona possa essere di circa 12 mila unità. Le autorità camerunesi dicono che il numero potrebbe toccare i 17 mila.
Nella regione di Diffa nel sud del Niger, le autorità segnalano che nei giorni scorsi sarebbero arrivate circa 2.500 persone provenienti dalla Nigeria in seguito a un attacco da parte delle milizie della città nigeriana di Damassak all’inizio della scorsa settimana. I nuovi arrivati sono soprattutto donne, bambini e anziani, giunti nei villaggi di frontiera di Chétimari e Gagamari, a 20 chilometri da Damassak. Le autorità del Niger riferiscono che le persone continuano ad arrivare: per l’80 per cento si tratterebbe di rifugiati nigeriani e per il restante 20 per cento di rimpatriati in Niger.
Alcuni dei nuovi arrivati erano fuggiti dalle loro case l’anno scorso, dopo un primo attacco a Damassak, ed erano tornati solo di recente. Alcuni rifugiati alloggiano presso le stesse famiglie che li avevano già ospitati lo scorso anno, mentre altri dormono all’aperto o in ripari di fortuna.
La maggior parte dei nuovi arrivati hanno riferito che avrebbero preferito rimanere a Chétimari e Gagamari piuttosto che spostarsi nel campo profughi di Sayam Forage, situato più internamente. Queste persone sperano di tornare in Nigeria il prima possibile. Gli abitanti del posto hanno condiviso con loro le loro già scarse risorse, compresi acqua e cibo. Per motivi di sicurezza i team dell’UNHCR non sono in grado di accedere alla zona di frontiera.
Più di 100mila persone sono fuggite dalla Nigeria e hanno trovato rifugio in Niger a partire dalla metà del 2013. Il conflitto ha anche provocato lo spostamento di 18.400 nigeriani in Chad e ha causato almeno 1,5 milioni di sfollati all’interno della Nigeria, soprattutto negli stati di Adamawa, Borno e Yobe.
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