L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) rinnova il suo appello affinché le parti in conflitto in Yemen rispettino la vita dei civili, dopo che un attacco missilistico sferrato nel fine settimana ha colpito un asilo ad Aden, provocando la morte di 12 rifugiati.
Nella tarda notte di sabato 4 luglio, un razzo è stato lanciato contro la parte anteriore dell’asilo Al Tadamon ad Aden. Ha attraversato diversi muri e ucciso dodici rifugiati: 11 somali e un etiope, tra cui cinque bambini. Altri 12 rifugiati sono stati feriti e sono tuttora in ospedale. Diverse famiglie dormivano sul tetto quando è arrivato il razzo, ma per fortuna non sono state ferite.
In precedenza nella stessa giornata di sabato, il team medico mobile di Charitable Society for Social Welfare (CSSW), il partner nazionale dell’UNHCR, aveva visitato la scuola materna di Al Tadamon dove 94 rifugiati urbani provenienti da Basateen (40 adulti e 54 bambini) risiendono da maggio. L’equipe medica ha condotto accertamenti sanitari sui dieci famiglie, ha curato casi di infezioni cutanee e garantito ai bambini un’alimentazione terapeutica.
Le visite mediche sul campo si sono rese necessarie poiché la Basateen Clinic della CSSW era stata costretta a chiudere il 15 giugno, dopo che tre proiettili avevano distrutto il laboratorio. Da allora, un team medico mobile si è impegnato a raggiungere le comunità di sfollati e di rifugiati presenti ad Aden.
L’asilo Al Tadamon è stato sostenuto dall’UNHCR ed è gestito dal partner nazionale dell’Agenzia Solidarity Association for Development (SAD) fin dal 2011. Da quando le scuole hanno chiuso in tutto il paese alla fine di maggio, tutte le dodici aule della scuola materna hanno iniziato ad ospitare le famiglie sfollate di rifugiati. Era noto in tutta la zona circostante che l’asilo Al Tadamon veniva utilizzato come rifugio per le famiglie sfollate.
Migliaia di rifugiati urbani ad Aden sono stati sfollati in edifici non finiti, scuole, nel campo profughi di Kharaz o in altre città in tutto lo Yemen. Molti sono tornati spontaneamente nei loro paesi d’origine, intraprendendo autonomamente un viaggio rischioso e facendo ritorno a condizioni di insicurezza. L’UNHCR condanna gli attacchi contro i civili in Yemen.
Le famiglie di rifugiati e sfollati sono tra le più vulnerabili in Yemen e l’UNHCR invita tutte le parti in conflitto a rispettare e proteggere la vita e i diritti di questi civili. L’UNHCR continua a chiedere libertà di accesso e di movimento agli operatori umanitari e agli aiuti che portano, in modo che l’assistenza di prima necessità possa raggiungere le persone più bisognose.
Attualmente ci sono più di 1 milione di sfollati interni in Yemen (1.019.762), circa 250 mila rifugiati e si stima che siano più di 21 milioni le persone bisognose di aiuto in tutto il paese. Da quando è iniziato il conflitto nel mese di marzo, oltre 46 mila persone, tra cui yemeniti e rifugiati provenienti da paesi terzi, sono fuggite dallo Yemen, soprattutto per raggiungere Gibuti e la Somalia. Allo stesso tempo, e dall’inizio dell’anno, circa 35 mila persone sono arrivate in Yemen via mare attraverso il Golfo di Aden.
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