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MAR EGEO: SEMPRE PIU' MORTI TRA I RIFUGIATI CHE TENTANO DI RAGGIUNGERE L'EUROPA

15 Lug 2014

L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) esprime profondo sconcerto e preoccupazione per l’ennesima tragedia nel Mar Egeo, nella quale hanno perso la vita almeno quattro persone (due uomini, una donna e un bambino), mentre molte altre risultano ancora disperse.
Secondo le informazioni rilasciate dalla Guardia Costiera greca, una barca con un numero imprecisato di persone a bordo (si parla di circa 40 persone) è affondata nelle prime ore di venerdì 11 luglio, a nord ovest dell’isola di Samos, dopo essere partita dalle coste turche. Nell’operazione di ricerca e soccorso che è seguita all’incidente, la Guardia Costiera greca ha tratto in salvo 13 persone, siriani e afghani.
I sopravvissuti sono stati portati nelle isole di Samos e Chios. Alcuni sono stati ricoverati in ospedale, tra cui un adolescente afghano in gravi condizioni. I sopravvissuti sono in condizioni psicologiche disastrose, a causa della perdita dei loro familiari. Chiedono che le operazioni di ricerca e soccorso proseguano.
L’UNHCR esorta le autorità greche a portare a termine le procedure di prima accoglienza per i sopravvissuti, come previsto dalla legge (3907/2011), e a facilitare l’accesso alla procedura di asilo per coloro che desiderano presentare una domanda di protezione internazionale.
Secondo i dati ufficiali forniti dal Ministero del Trasporto e dell’Egeo, prima di questo tragico naufragio, erano già morte 42 persone dall’inizio dell’anno, mentre molte altre risultano disperse. Un numero crescente di rifugiati in fuga dalla Siria e da altre zone di conflitto scelgono tragitti pericolosi nel tentativo di raggiungere la sicurezza in Europa.
Lo scorso venerdì 11 luglio l’UNHCR ha pubblicato un rapporto in cui esorta l’Europa a fare di più per aiutare i rifugiati siriani. L’Agenzia sollecita gli Stati a garantire l’accesso al proprio territorio, a procedure di asilo eque ed efficaci e a offrire adeguate condizioni di accoglienza, nonché protezione e sicurezza per i rifugiati in fuga dal conflitto in Siria. Il nuovo rapporto in inglese può essere scaricato al seguente indirizzo: http://www.refworld.org/docid/53b69f574.html

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