UNHCR logo
  • Dona ora
UNHCR logo
  • Ricerca
  • Italia
  • Menu

Seleziona una lingua per il nostro sito globale:

English Français Español عربي
Seleziona un paese:
  • Dona ora
  • Refworld
  • Mediterranean situation
  • Lavora con noi
  • Procurement

Condividi

Facebook Twitter Telegram
  • Chi siamo
    • Storia
    • Governance
    • Alto Commissario
    • Rappresentante UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino
    • Chi è al nostro fianco
    • Contatti
  • Cosa facciamo
    • Protezione
    • Riduzione dell’apolidia
    • Soluzioni durevoli
    • Emergenze
    • Istruzione
    • Partenariati
    • La nostra voce per i rifugiati
    • Global Compact sui Rifugiati
    • Ambiente, calamità naturali e cambiamenti climatici
    • Consultazioni con rifugiati, richiedenti asilo e apolidi
    • La nostra lotta contro molestie, sfruttamento e abusi sessuali
  • Chi aiutiamo
    • Apolidi
    • Richiedenti Asilo
    • Rifugiati
    • Rimpatriati
    • Sfollati interni
  • Notizie & storie
    • Storie
    • Notizie
    • Comunicati stampa
    • Contatti Media
  • Risorse
    • Carta di Roma
    • Insegnare il tema dei rifugiati
    • Documenti e pubblicazioni
    • Statistiche
    • Richiedi il patrocinio
  • Sostienici
Cerca su UNHCR
Chiudi la ricerca
 
  • Home

L’ONU chiede 3 miliardi di dollari per gli aiuti salvavita e la protezione delle persone colpite dalla crisi in Sudan

17 Mag 2023

Achol Deng e sua figlia aspettano insieme a centinaia di rifugiati sud sudanesi di ritorno all'aeroporto di Palouch, nello Stato dell'Alto Nilo del Sud Sudan, dopo essere fuggiti dal conflitto in Sudan.

Achol Deng e sua figlia aspettano insieme a centinaia di rifugiati sud-sudanesi all'aeroporto di Palouch, nello Stato dell'Alto Nilo, dopo essere fuggiti dal conflitto in Sudan. © UNHCR/Andrew McConnell

Mentre il conflitto in Sudan entra nel suo secondo mese, le Nazioni Unite e i suoi partner hanno fatto appello oggi per un finanziamento di 3 miliardi di dollari, allo scopo di aiutare milioni di persone nel paese e altre centinaia di migliaia in fuga verso i paesi vicini.

Mentre il bilancio delle vittime cresce, l’emergenza umanitaria subisce un’impennata e aumenta il numero di persone costrette alla fuga, le Nazioni Unite lanciano due piani di risposta per fornire cibo, assistenza sanitaria, riparo, protezione e altri aiuti essenziali.

Il Piano di Risposta Umanitaria per il Sudan è stato revisionato vista l’emergenza crescente scatenata dalla crisi attuale. Sono ora necessari 2, 56 miliardi di dollari, con un aumento di 800 milioni di dollari rispetto a pochi mesi fa, per garantire gli aiuti a 18 milioni di persone fino alla fine dell’anno; si tratta dell’appello più consistente mai lanciato per il Sudan. Il Piano Regionale di Risposta per i Rifugiati in Sudan chiede 470,4 milioni di dollari per sostenere i rifugiati, le persone che fanno ritorno nei paesi d’origine le comunità ospitanti di Repubblica Centrafricana, nel Ciad, Egitto, Etiopia e Sud Sudan. I fondi sono destinati all’assistenza di oltre 1 milione di persone, compresi rifugiati, persone che fanno rientro nei paesi d’origine e cittadini di paesi terzi.

“Questo conflitto è un duro colpo per la gente del Sudan, che già soffre sotto il peso di una situazione umanitaria disperata. Il desiderio, la volontà e l’impazienza delle agenzie umanitarie di compiere il loro lavoro sono più forti che mai” ha detto Martin Griffiths, Emergency Relief Coordinator.

“La firma della Dichiarazione di Impegno è stato un importante primo passo verso la protezione dei civili e la consegna degli aiuti in sicurezza. Ma ora abbiamo bisogno della generosità della comunità internazionale per aumentare la portata della nostra risposta e raggiungere tutte le persone che ne hanno bisogno.”

L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Filippo Grandi, ha detto: “Dopo più di un mese di crisi, un numero incalcolabile di persone rimane in Sudan in preda al terrore, e chi è riuscito a fuggire oltre i confini del paese ha bisogno di aiuto e si trova spesso in luoghi estremamente difficili da raggiungere e in cui le risorse scarseggiano. Gli operatori umanitari fanno tutto il possibile ma dobbiamo ancora una volta fare appello ai Paesi e a quei soggetti che hanno i mezzi perché si facciano avanti e mettano a disposizione le risorse necessarie per aiutare chi ha perso tutto.”

I combattimenti più recenti hanno già provocato più di 840.000 sfollati all’interno del Sudan. Oltre 220.000 rifugiati e persone che fanno ritorno nei paesi d’origine sono fuggiti dal paese; molti cittadini sudanesi sono fuggiti verso il Ciad e l’Egitto e i rifugiati del Sud Sudan hanno fatto ritorno verso il loro paese in condizioni avverse. Senza una risoluzione urgente, molte altre saranno le persone costrette alla fuga in cerca di sicurezza e assistenza.

Il Piano Umanitario di Risposta rivisto si concentrerà sulla rapida distribuzione di cibo e acqua, sulle misure sanitarie e altri aiuti salvavita. Permetterà l’aumento dei servizi di protezione, compresa quella dei bambini e la prevenzione della violenza di genere.

Il Piano, che mette insieme 92 partner, prevede l’espansione delle operazioni in zone dove il conflitto è più intenso, come la capitale Khartoum, insieme ad altre zone verso le quali molte persone sono fuggite per scampare alla violenza, tra cui il Darfur occidentale, meridionale e settentrionale.

L’ampliamento degli aiuti richiederà che le agenzie umanitarie possano raggiungere in condizioni di sicurezza le persone che ne hanno più bisogno.

Il Refugee Response Plan aiuterà i paesi ospitanti a coordinare la risposta con un approccio che prevede il coinvolgimento di tutta la società, a sostegno dei governi e delle comunità di questi Paesi. Il piano delinea la strategia multisettoriale e le richieste finanziarie di 140 partner per fornire protezione e assistenza umanitaria alle persone costrette alla fuga oltre i confini.

Tra le necessità più urgenti e immediate ci sono l’acqua e le fognature, il cibo, l’alloggio, i servizi sanitari, l’assistenza in denaro e i beni non alimentari di prima necessità. In particolare nel Sud Sudan e nella Repubblica Centrafricana, lo spostamento delle persone dalle zone di confine è un’enorme sfida logistica e finanziaria. In molti paesi ospitanti è in arrivo la stagione delle piogge.

Riguardo alla protezione, la priorità è sostenere le autorità locali con la registrazione e l’identificazione delle persone a maggior rischio, per poter fornire un aiuto specifico. La maggior parte dei nuovi arrivi è costituito da donne e bambini, molti dei quali non accompagnati o separati dalle famiglie. Sarà fondamentale lo sforzo per mitigare e rispondere alla violenza di genere, oltre che per prevenire i rischi della tratta di esseri umani, sfruttamento e abuso sessuale. Sarà dato anche sostegno ai servizi per l’istruzione e alla capacità di sostentamento, anche attraverso l’aiuto in denaro contante laddove sia fattibile.

Qui potete trovare una sintesi congiunta del Piano di risposta umanitaria rivisto (HRP) e del Piano Regionale di Risposta per i Rifugiati per la crisi in Sudan: https://reporting.unhcr.org/document/4837

 

Per maggiori informazioni:

  • Jens Laerke, L’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA), [email protected], +41 79 472 9750
  • Matthew Saltmarsh, UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, [email protected], +41 79 967 99 36

Condividi su Facebook Condividi su Twitter

 

Vedi anche

Cresce la preoccupazione per la sicurezza dei rifugiati coinvolti nel conflitto in Sudan

L’Alto Commissario Grandi chiede di garantire sostegno all’Egitto impegnato nell’accoglienza di rifugiati dal Sudan

Sudan, un milione di persone in fuga: UNHCR chiede di garantire gli aiuti e la sicurezza dei civili

  • Chi siamo
  • Cosa facciamo
  • Comunicati stampa
  • Sostienici

© UNHCR 2001-2023

  • FAQ
  • Fai una donazione
  • Lavora con noi
  • Dona con Paypal
  • Procurement
  • Copyright, termini e condizioni di utilizzo
  • Privacy policy
  • Cookie policy
  • C.F. 80233930587
  • Manage Cookie Settings
  • Seguici