Quasi 100mila persone sono fuggite dal conflitto scoppiato in Yemen alla fine di marzo, ma la risposta regionale dell’UNHCR a questo esodo forzato è stata finanziata solo per un quinto del necessario. In Somalia, dove sono arrivate oltre 28mila persone, è stato raccolto solo il 5 per cento del finanziamento richiesto. Molte tra le persone partite non hanno cercato aiuto come rifugiati, ma in circa 54mila si sono registrati presso l’UNHCR e le autorità governative per ricevere assistenza di vario genere. Dal momento che il finanziamento ricevuto è scarso anche per le operazioni all’interno dello Yemen, l’UNHCR esprime preoccupazione rispetto al rischio che, nel caso in cui non vengano presto stanziati altri fondi, non sarà più possibile distribuire gli aiuti alle persone all’interno del paese, così come ai rifugiati in fuga.
SOMALIA
Con l’arrivo il 30 luglio scorso a Bossaso, nel Puntland, di una barca con a bordo oltre 2.500 persone (2.197 somali, 337 yemeniti e 9 di altre nazionalità), gli arrivi totali dallo Yemen in Somalia nel mese di luglio hanno quasi raggiunto quota 10mila (9.864 persone). Si tratta del più elevato numero di arrivi mensili fino ad oggi; il record precedente era stato raggiunto nel mese di maggio, quando sono stati registrati 8.683 arrivi. Nel periodo compreso tra il 26 marzo e il 30 luglio, oltre 28mila persone (25.429 somali, 2.726 yemeniti e 205 cittadini di altri paesi terzi) sono arrivate in Somalia.
La maggior parte di esse sono arrivate a Bossaso (65 per cento) e a Berbera, nel Somaliland (34 per cento). L’UNHCR e i suoi partner offrono assistenza ai rimpatriati in Somalia, offrendo tra le altre cose il trasporto verso le zone di origine o di ritorno. Quasi 7mila somali sono tornati nelle regioni del Centro Sud (5mila a Mogadiscio), alcuni dei quali si sono stabiliti negli insediamenti per sfollati interni presenti in quell’area. È necessario fornire più aiuti per garantire i servizi di base e i mezzi di sussistenza, per rafforzare le operazioni di registrazione e di valutazione e per potenziare la capacità di accoglienza nei porti principali, soprattutto in considerazione del fatto che i movimenti di cittadini somali continueranno nel tempo. Il piano di risposta somalo per la crisi in Yemen lanciato nel mese di giugno rimane gravemente sottofinanziato. L’UNHCR e i suoi partner hanno ricevuto solo il 5 per cento dei 64 milioni di dollari statunitensi necessari.
GIBUTI
A Gibuti, a fine luglio erano arrivate dallo Yemen 21.726 persone. Tra di essi c’erano 9.953 (46 per cento) cittadini yemeniti, 9.946 (46 per cento) cittadini di paesi terzi in transito e 1.827 (8 per cento) rimpatriati originari di Gibuti. L’UNHCR e l’agenzia governativa per i rifugiati ONARS hanno registrato 2.397 rifugiati (di cui 2.271 yemeniti). Nel campo profughi di Markazi, ad Obock, si trovano 1.767 rifugiati (di cui 1.718 yemeniti). Il piano di risposta di Gibuti per l’UNHCR e i suoi partner è finanziato solo per il 7 per cento rispetto alla richiesta di 26 milioni di dollari.
ETIOPIA
In Etiopia sono arrivate dallo Yemen 3.210 persone a partire da marzo, tra cui 2.500 somali e 706 yemeniti. I somali, che erano già registrati come rifugiati in Yemen, dopo che avevano attraversato i confini di Gibuti e del Somaliland, stanno arrivando nelle regioni orientali e settentrionali dell’Etiopia e vengono assistiti attraverso progetti esistenti nei campi profughi. Sono necessari altri 500mila dollari per la registrazione, oltre che per il trasporto e la distribuzione di aiuti di emergenza per i nuovi arrivati a Jijiga, in Etiopia orientale. Alcuni rifugiati yemeniti arrivati in Etiopia sono stati aiutati attraverso un programma dell’UNHCR per i rifugiati urbani ad Addis Abeba, ma gli arrivi hanno già superato il numero previsto per l’intero 2015. Di conseguenza, il principale partner dell’UNHCR non è in grado di assistere ulteriori rifugiati urbani. L’ufficio dell’UNHCR in Etiopia richiede urgentemente finanziamenti aggiuntivi pari a 570mila dollari per far fronte a questo rapido aumento di rifugiati urbani.
ALTRI PAESI
Per quanto riguarda gli altri paesi, circa 5mila arrivi di persone con nazionalità miste sono stati registrati in Oman dall’inizio del conflitto, mentre circa 30mila yemeniti e 9.880 cittadini di paesi terzi sono stati registrati in Arabia Saudita. Di questi, 4.204 sono rimasti in Arabia Saudita, mentre gli altri hanno proseguito verso altri paesi. Se si considerano anche altri 271 arrivi in Sudan, si giunge a un totale di 98.176 arrivi nei paesi di accoglienza in tutta la regione, in poco più di quattro mesi.
A livello regionale, la risposta di emergenza dell’UNHCR è finanziata solo per un quinto (20 per cento, pari a 26,4 milioni dollari), lasciando scoperto il finanziamento per altri 107,7 milioni di dollari.
YEMEN
Anche la risposta di emergenza dell’UNHCR all’interno dello Yemen è gravemente sottofinanziata, con un valore pari a solo il 23 per cento dei 105,6 milioni di dollari richiesti. Circa 1,2 milioni di sfollati interni e circa 250.000 rifugiati continuano ad aver bisogno di assistenza in condizioni estremamente impegnative, con gravi restrizioni all’accesso. L’UNHCR ribadisce che tutti i ritorni nello Yemen dai paesi di accoglienza devono avvenire volontariamente e sulla base di una scelta libera e consapevole.
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