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UNA LETTERA DA ZAATARI

18 Dic 2015

Sono un rifugiato siriano infelice del campo di Zaatari.
Lavoro come spazzino per mantenere i miei genitori e mia sorella. Prima di arrivare in Giordania, ho sofferto molto per gli eventi orribili e catastrofici che sono successi e ancora succedono nel mio Paese, la Siria: raid aerei, bombardamenti, carri armati, cecchini e uccisioni ovunque.
La nostra casa è stata distrutta e migliaia di persone sono rimaste uccise. Mia sorella ed io abbiamo lasciato gli studi all’università, così abbiamo perso i nostri sogni e le nostre ambizioni. Eravamo entrambi due studenti brillanti del corso di Letteratura Inglese all’università di Damasco, in Siria.
Sono due anni che viviamo nel campo di Zaatari. Questo lungo periodo con la falsa promessa di continuare i nostri studi e recuperare il tempo perso ci ha resi disperati e senza speranza. Mia sorella, che ha passato 3 anni di seguito senza studiare, piange giorno e notte. Si trova in uno stato pietoso distesa nel caravan. Entrambi abbiamo perso la cosa più preziosa della nostra vita: lo studio.
Siamo indifesi. Nessuno ci supporta. Chiediamo a voi e a tutti come rappresentanti di umanità, giustizia e civiltà di aiutarci con ogni mezzo possibile per liberarci da questa brutta situazione. La nostra richiesta è di aiutarci il più possibile, registrando nelle liste dell’Alto Commissariato per i Rifugiati il nome e il numero della nostra famiglia, in modo da essere contattati per un trasferimento in uno qualunque tra i Paesi europei, negli USA, in Australia o in Canada, per poter continuare lì i nostri studi, vivere in pace e avere una vita felice.
Se avessimo la possibilità di vivere lì, realizzeremmo i nostri sogni. Non siamo essere umani? Siamo nati solo per mangiare, bere e dormire? Che colpa o peccato abbiamo commesso? Non siamo degni di una vita onorevole? La nostra vita è diventata un inferno insopportabile.
Per favore, aiutateci.

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