Il nostro impegno per aiutare le vittime di tratta

Le crisi umanitarie tendono ad aumentare l’esposizione a rischi di abuso, sfruttamento, violenza e tratta degli essere umani. I conflitti armati e i disastri naturali sono contesti di maggiori casi di tratta. Infine la tratta, lo sfruttamento sessuale, i matrimoni forzati sono forme comuni di persecuzione, anche in contesti di conflitto e violenze.

L’esperienza della tratta, o il timore di diventare vittime di tratta può, in alcune circostanze, rappresentare una forma di persecuzione e obbligare le persone a fuggire e a cercare asilo. Oltre alla persecuzione subita durante l’esperienza di tratta, le vittime possono temere ritorsioni, stigmatizzazioni, discriminazioni. E’ pertanto fondamentale che le vittime di tratta possano accedere alle procedure per il riconoscimento della protezione internazionale.

UNHCR e vittime di tratta

Sebbene l’UNHCR non abbia un mandato specifico per il sostegno alle vittime della tratta, l’Agenzia ha la responsabilità di:

  • garantire che rifugiati, richiedenti asilo, sfollati interni, apolidi e altre persone che rientrano nella sua competenza non cadano vittime della tratta; e
  • assicurare che le persone vittime di tratta e che temono di subire persecuzione al loro ritorno nel paese d’origine siano riconosciute come rifugiati e ricevano la protezione internazionale cui hanno titolo.

In questo contesto, l’UNHCR promuove l’istituzione di meccanismi efficaci per l’identificazione e la protezione delle vittime di tratta che cadono sotto il proprio mandato, in quanto rifugiati. Inoltre, contribuiamo allo sviluppo di meccanismi di risposta (come assistenza e soluzioni), nello sviluppo di legislazioni e procedure asilo sensibili alle questioni della tratta, promuovendo attività di prevenzione nel contesto di un mandato ampio di protezione, in cooperazione con gli Stati, le organizzazioni internazionali e la società civile.

Iniziative globali congiunte per affrontare la tratta di esseri umani 

A livello internazionale, l’UNHCR lavora in stretta collaborazione con diverse organizzazioni – tra cui UNODC, UNICEF, OHCHR, UNFPA, OIL e OIM – per sviluppare iniziative globali congiunte per affrontare il traffico di esseri umani in generale, che per sua natura richiede un approccio multi-agenzia, multi-settoriale, e centrato sui diritti della persona.

Nel 2020, l’UNHCR e l’OIM hanno pubblicato il Joint Framework on Developing Standard Operating Procedures for the Identification and Protection of Victims of Trafficking. Il documento ha migliorato i meccanismi di referral ed ha delineato la cooperazione sul tema della tratta tra le due agenzie.

Inoltre UNHCR è membro del gruppo di lavoro di ICAT (Inter-Agency Coordination Group against Trafficking in Persons) contribuendo con la sua esperienza alla pubblicazione di diversi documenti, come ad esempio la nota del 2017 sulla correlazione tra lo status di rifugiato e la tratta di persone.

In qualità di membro dell’Alleanza dell’OSCE contro la tratta di esseri umani, l’UNHCR ha svolto un ruolo chiave nella progettazione e nella realizzazione della formazione multi-agenzia basata sul metodo innovativo della “live simulation” nell’ambito del progetto “Combating Human Trafficking along Migration Routes” arrivato alla quinta edizione.

Nel 2006, UNHCR ha pubblicato le Linee Guida n. 7 su “L’Applicazione dell’articolo 1A(2) della Convenzione del 1951 e/o del protocollo del 1967 relativi allo status dei rifugiati alle vittime di tratta e alle persone a rischio di tratta” del 2006”, per chiarire in quali circostanze le vittime di tratta sono anche rifugiate o rifugiati.

L’impegno di UNHCR Italia per aiutare le vittime di tratta

In Italia l’UNHCR si occupa del tema della tratta e dello sfruttamento da molti anni, in particolare dando un input attivo allo sviluppo delle procedure di referral verso i servizi specializzati nell’ambito della procedura di riconoscimento della protezione internazionale,

Negli anni ha portato avanti attività di advocacy con le Autorità, tanto a livello europeo, per ciò che riguarda la Direttiva 2011/36, quanto a livello nazionale, in particolare promuovendo nella normativa di recepimento della Direttiva stessa l’introduzione di meccanismi di coordinamento tra il sistema asilo ed il sistema di protezione delle vittime di tratta.

Il progetto “Meccanismi di coordinamento per le vittime di tratta”

Il progetto “Meccanismi di coordinamento per le vittime di tratta” è stato avviato insieme alla Commissione Nazionale per il Diritto di Asilo nel 2015, ed ha avuto come obiettivo la creazione di meccanismi di coordinamento tra i sistemi di protezione internazionale e di protezione delle vittime di tratta, in adempimento a quanto previsto dall’art. 10 D.Lgs. 24/14 (in attuazione della Direttiva europea 2011/36).

Identificare le vittime di tratta è cruciale per far sì che possano ricevere la protezione di cui hanno bisogno e l’adeguata assistenza prevista dalla normativa nazionale. E’ questo lo scopo dei 26 eventi formativi che sono stati organizzati sul territorio nazionale nell’ambito del progetto, di cui hanno beneficiato circa 400 membri di Commissione Territoriale, 475 operatori del sistema anti-tratta e 90 interpreti.

Attraverso il progetto “Meccanismi di coordinamento per le vittime di tratta abbiamo inoltre sviluppato le Linee Guida sull’identificazione delle vittime di tratta tra i richiedenti protezione internazionale e procedure di referral rivolte alle Commissioni Territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale. Le Linee Guida contengono Procedure Operative Standard volte alla precoce identificazione delle vittime di tratta o delle persone a rischio di divenirlo tra i richiedenti asilo ed alla procedura di referral.

La Commissione Nazionale e l’UNHCR, dal 2017 ad oggi, hanno realizzato periodicamente un monitoraggio volto ad una rilevazione statistica dei casi di possibili vittime di tratta identificate nel corso della procedura di riconoscimento della protezione internazionale e un’osservazione delle prassi utilizzate dalle diverse Commissioni Territoriali per la procedura di referral.

Inoltre, insieme alla Commissione Nazionale, l’UNHCR partecipa alle attività della Cabina di Regia istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Pari Opportunità, in particolare per ciò che concerne il Piano di Azione Nazionale contro la tratta e il grave sfruttamento, fornendo il loro contributo tecnico per le tematiche strettamente connesse alle interconnessioni tratta-asilo.

I richiedenti asilo vittime di tratta possono inoltre contare su materiale informativo plurilingue, realizzato nell’ambito del progetto per informarle sull’aiuto che possono ricevere.

Risultati

  • Dal 2018 ad oggi sono state oltre 10.400 le persone identificate dalle Commissioni Territoriali quali possibili vittime di tratta e segnalate ai progetti di assistenza. Questo grazie anche ad una migliore expertise delle Commissioni Territoriali nell’individuare possibili indicatori di tratta nel corso della procedura di riconoscimento della protezione internazionale.
  • E’ stato rafforzato il coordinamento tra i due sistemi di protezione e dunque, a livello locale, della collaborazione tra le Commissioni Territoriali e gli enti del sistema anti-tratta: ad oggi sono 32 i Protocolli d’Intesa sottoscritti in cui si definiscono le modalità di coordinamento ed i meccanismi di referral;
  • Sono state sviluppate reti di coordinamento, in un’ottica multi-agenzia e multi-settoriale, tra tutti i soggetti che, a diverso titolo, sono coinvolti nel contrasto alla tratta.