“Qualora avessimo ancora dubbi sul fatto che viviamo in un mondo interdipendente, l’arrivo del coronavirus li ha fugati una volta per tutte.”

Filippo Grandi, Alto commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati

Le risposte alle tue domande

Sono stati registrati focolai nei campi rifugiati?
Sebbene finora non siano stati segnalati focolai gravi nei campi e negli insediamenti dove risiedono rifugiati e sfollati, è molto difficile avere un quadro completo della situazione. Ad oggi abbiamo registrato oltre 49.000 casi tra le persone assistite da UNHCR in 105 paesi. Impossibile contare invece coloro che stanno soffrendo a causa dell’impatto socioeconomico della pandemia che ha acuito problematiche già esistenti come la povertà, l’insicurezza alimentare, la chiusura delle frontiere e le violenze familiari.

Quali sono le conseguenze sui rifugiati?
Rifugiati e sfollati interni fanno parte delle categorie più emarginate e vulnerabili della società, persone che spesso hanno limitato accesso all’acqua e alle strutture igienico-sanitarie. L’85% sono ospitati in paesi a basso e medio reddito, molti dei quali dotati di sistemi sanitari fragili. Spesso vivono in campi sovraffollati o in insediamenti informali dove il distanziamento è impossibile. La chiusura delle scuole è senza dubbio tra le conseguenze sociali più gravi, in paesi dove la didattica a distanza è una soluzione impraticabile per la maggior parte dei bambini rifugiati. L’interruzione delle attività scolastiche ha lasciato molti bambini in balia dello sfruttamento sessuale, del lavoro minorile e dei matrimoni in età preadolescenziale.

In che modo l’UNHCR è intervenuta?
A inizio 2020, mentre tutti i paesi si attrezzavano per proteggere la propria popolazione, abbiamo tempestivamente mobilitato tutte le nostre operazioni nel mondo per prevenire l’impatto della pandemia sui rifugiati e sugli sfollati, riorganizzando piani e programmi e riallocando le risorse a disposizione per mitigare l’impatto del virus e continuare ad assicurare protezione e assistenza. Con uno sforzo senza precedenti, sono state acquistate e distribuite attrezzature sanitarie e forniti materiali per la protezione individuale per un valore di 118,7 milioni di dollari. Abbiamo formato il personale medico e allestito oltre 8.000 Refugee Housing Units in 15 paesi. Si tratta di moduli abitativi innovativi dotati di porte, finestre e pareti divisorie interne, una soluzione che si è rivelata ideale per isolare in sicurezza i casi positivi al COVID-19 e ospitarli per la quarantena.

In che modo puoi sostenere l’impegno dell’UNHCR e dei suoi partner?
Anche tu puoi aiutarci a fermare questa pandemia. Maggiore è il sostegno per le nostre attività di salvaguardia della salute, dell’igiene e della tutela della persona, più saremo in grado di prevenire o mitigare l’impatto diretto del COVID-19 sulle persone maggiormente vulnerabili. Il tuo supporto può aiutarci anche a ridurre gli effetti collaterali dell’emergenza sanitaria: perdita dei mezzi di sussistenza, aumento delle violenze sessuali e di genere, ripercussioni psicologiche, interruzione dei percorsi di apprendimento e aumento della povertà. Tra ripetute ondate e in assenza di un vaccino ampiamente disponibile o di una cura efficace, il COVID-19 continuerà ad avere implicazioni significative su coloro che assistiamo. Ora più che mai abbiamo bisogno del tuo aiuto per proteggere chi è più fragile. Saremo tutti al sicuro solo quando tutto il mondo lo sarà.

La solidarietà che ricambia l’ospitalità

Sono molte le testimonianze di rifugiati che hanno deciso di essere in prima linea nella lotta contro il COVID-19 per proteggere la propria comunità e quella locale che li ospita. Ecco tre incredibili esempi di solidarietà che ricambia l’ospitalità.

“Tutti noi abbiamo paura, ma io ho scelto la speranza.”

Moheyman, rifugiato iracheno in Iran

“Volevo sfruttare il mio talento per contribuire ad arginare la pandemia.”

Samir, rifugiato congolese in Kenya

“Penso che questo sia il miglior lavoro che posso fare per il bene della mia comunità.”

Saidul, rifugiato Rohingya in Bangladesh