Tra le numerose sfide che abbiamo affrontato nel 2021, sicuramente l’emergenza in Afghanistan è stata tra le più drammatiche. Le immagini della sofferenza del popolo afghano sono ancora impresse nel cuore di tutti noi.

La crisi, nonostante non sia più sotto i riflettori mediatici, si aggrava di giorno in giorno e colpisce in misura maggiore le donne e i bambini, che rappresentano l’80% del totale degli sfollati interni. Il 2021 ha messo a dura prova la resilienza del popolo afghano. Oltre alle violenze e agli sfollamenti, la pandemia e la grave siccità hanno spinto il paese sull’orlo del baratro. Inoltre, il rigido clima invernale, che ha raggiunto temperature fino a -12C°, ha aggravato le difficoltà e le sofferenze di famiglie fuggite con i soli vestiti che avevano indosso.

L’insicurezza alimentare ha raggiunto livelli senza precedenti: più della metà della popolazione afghana necessita di assistenza umanitaria; un afghano su tre soffre la fame e, nel 2022, il 97% della popolazione potrebbe sprofondare nella povertà estrema.

Quando e come è precipitata la situazione in Afghanistan?

La situazione in Afghanistan, un paese in conflitto da oltre 40 anni, ha iniziato a peggiorare vertiginosamente nel gennaio 2021, quando gli scontri tra i gruppi armati si sono intensificati. La violenza ha raggiunto l’apice nella seconda metà dell’anno, con il ritiro delle truppe internazionali e la presa del potere da parte dei talebani ad agosto.

Anche se i combattimenti sono ormai in gran parte cessati, nuove sfide minacciano i diritti e la vita degli afghani. Il paese già colpito da disastri naturali, povertà cronica e insicurezza alimentare ha inevitabilmente registrato un deterioramento della situazione umanitaria che ha costretto centinaia di migliaia di persone a scappare dallle proprie case per sfuggire alla violenza e alla miseria. Da gennaio 2021 a metà gennaio 2022, circa 700.000 hanno abbandonato le proprie case a causa della violenza, portando a 3,4 milioni il numero degli sfollati interni nel paese. Poco meno di 150 mila persone sono fuggite nei paesi confinanti, che ad oggi ospitano più di due milioni di rifugiati afghani.

In che modo la tua donazione ha aiutato UNHCR?

Lavoriamo in Afghanistan e nei paesi limitrofi da quattro decenni e, nonostante la complessità della situazione, ci siamo impegnati a rimanere nel paese e sostenere il popolo afghano nel momento di maggiore necessità e incertezza.

Grazie al rifornimento costante dei nostri magazzini in tutto il mondo, alla formazione del personale sul campo e al sostegno di donatori come te, abbiamo fornito acqua, cibo, un riparo sicuro, beni di prima necessità, supporto medico e psicosociale, servizi di protezione e assistenza. La popolazione è fuggita di fretta, senza poter portare nulla con sè e oggi necessitano disperatamente di tutto.

Anche quest’anno l’emergenza continua

Il 22 giugno 2022, un terremoto di magnitudo 5,9 ha colpito il sud-est dell’Afghanistan. UNHCR, insieme alle altre organizzazioni umanitarie, è subito intervenuta con le operazioni di ricerca e salvataggio per trovare sopravvisuti. I nostri operatori hanno raggiunto le aree più colpite per portare assistenza alla popolazione.

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Eravamo pronti per questa emergenza e lo saremo anche per la prossima, grazie a te.